Omar El Kaddouri, 21 anni dal Brescia si è presentato poco fa al popolo napoletano. Arrivato con l’etichetta del futuro Hamsik, il neo centrocampista non ha fatto nulla per nascondersi anzi, con l’ingenua sfacciataggine tipica o del ragazzo promettente o dello sciocco montato, si presenta con l’indiscutibile cresta da “scugnizzo” e nientepopodimeno sceglie proprio la maglia numero…13!
La storia si ripete, sembra di rivivere la presentazione di Marek Hamsik di 5 anni fa. Lo slovacco volle fare le cose in grande, sarebbe stato troppo semplice strabiliare il San Paolo con le sue qualità, lui voleva far di più, voleva essere un mito. L’ardua sfida da affrontare non era solo sciogliere lo scetticismo che incombeva su un ragazzino che veniva da una squadra di B, lui voleva strafare.
Scelse la maglia numero 17: voleva fare il gradasso nella città più famosa al mondo per la scaramanzia e di occhi ne ha fatti strizzare a suon di gol e grandi giocate.
Ora il 17 per il tifoso napoletano non è più il numero della sfortuna, è il numero di Marekiaro, è il numero del leader.
El Kaddouri non ha fatto nulla per scrollarsi la pressione del predestinato dalle spalle, anzi ne ha aumentato il carico: quel genietto dello slovacco ha provato a farlo scendere con i piedi per terra dichiarando che il primo ad avere la cresta qui a Napoli è stato proprio lui.
La risposta del belga-marocchino a chi dice di cominciare a volare basso? a chi gli dice di non affrettare subito pagaroni?
Risposta diretta: l’ex Brescia sceglie la maglia numero 13.
A questo punto solo il campo ci dirà se gesti scaramantici accompagneranno l’entrata di El Kaddouri o se dovremo cambiare nuovamente la “smorfia napoletana”.
Domenico Passaro (twitter: @forevernaples)
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