IL PERCORSO – Arriva da un piazzamento importante nella scorsa Allsvenskan, il massimo campionato svedese: dopo un ferreo testa a testa durato per tutta la stagione, ha dovuto soccombere contro i campioni dell’Helsingborg, arrivando secondi a 5 punti di distacco. In Europa League ha affrontato un cammino già molto importante: sceso in campo nel secondo turno preliminare ha battuto gli islandesi dell’Hafnarfjordur. Nel terzo turno, poi, agevole successo contro i polacchi del Lech Poznan. Ma il vero miracolo è stato compiuto nell’ultimo turno preliminare, contro i ben più quotati russi del CSKA Mosca: dopo lo 0-1 patito in casa ed un qualificazione apparentemente compromessa, una reazione di grande orgoglio ha permesso all’AIK di espugnare il Luzhniki Stadium di Mosca per 2-0, qualificandosi così ai gironi di Europa League.
LA STORIA – La squadra calcistica non è altro che una sezione di una polisportiva, nota soprattutto per i successi nell’Hockey su ghiaccio. La sezione calcistica è stata fondata nel 1896 e l’AIK, tutt’oggi, risulta essere una delle squadre più titolate di Svezia, con 11 successi nell’Allsvenskan e 8 nella Svenska Cupen, la Coppa Nazionale, a cui si aggiunge 1 trionfo in Supercoppa. L’ultimo successo risale alla stagione 2009, quando gli svedesi realizzarono uno storico “double“: Scudetto e Coppa Nazionale.
L’ALLENATORE – Personaggio abbastanza sconosciuto, finanche in quel di Svezia: è alla sua prima avventura in una squadra di un certo livello: Andreas Alm. Buona carriera da calciatore, soprattutto in ambito scandinavo, e da poco allenatore: comincia nel 2007-2008 con l’Eskilstuna City, club di terza divisione svedese, per poi approdare nel 2011 all’AIK.
I PUNTI DI FORZA – Sicuramente il reparto difensivo è uno dei maggiori punti di forza della squadra svedese: miglior difesa lo scorso campionato e soli 3 gol subiti nelle 6 sfide di Europa League già disputate. Singolarmente, tra i giocatori di maggiore qualità, spiccano Kayongo Mutumba, abile nel dribbling e a destreggiarsi negli spazi stretti, e alcuni attaccanti: Kwame Karikari, giovanissimo ghanese classe ’92, che, ritornato alla base dopo un prestito in Superettan, la Serie B svedese, sta trascinando la squadra a suon di gol. Ma soprattutto, importante da segnalare, è il ritorno di un figliol prodigo: proprio alcuni giorni fa, l’AIK ha ufficializzato Mohamed Bangura, attaccante che 3 anni fa portò gli svedesi alla conquista del titolo nazionale e ceduto al Celtic, che, dovendo sfoltire il reparto avanzato, ha concesso agli svedesi un prestito annuale per il giocatore.
Quest’anno l’AIK si sta riconfermando come una delle maggiori forze svedesi: dietro all’Elfsborg capolista, ci sono proprio loro insieme all’Hacken, distanziati di 5 lunghezze. Anche qui, se l’impegno sulla carta sembra abbordabile, non sarà proprio una passeggiata.
Christian Sorrentino (Twitter: @ilnumerosette)
Articolo modificato 31 Ago 2012 - 17:18