Insomma, le cose in tono minore non appartengono al presidentissimo, che anche per l’annuncio della firma di Edinson Cavani ha ritenuto fosse il caso di farci il solito show, con tanto di sketch da cinepanettone, che riportiamo fedelmente: De Laurentiis: “A volte i matrimoni finiscono, va a Manchester… Tra qualche ora parte…” E scoppia in una grassa risata; Cavani lo interrompe: “Macchè, sono felice qui, la società ha fatto tanto e voglio restare qui“. De Laurentiis: “Allora firmi? Portate il contratto!”.
Si ha spesso la sensazione che questi trend di gestione societaria, queste tecniche legate alle più famose trasmissioni americane stile “David Letterman show” siano visti sotto una cattiva luce, etichettate spesso come “buffonate” di un megalomane o chissà con quali altri aggettivi. La verità è che l’uomo De Laurentiis ha percepito in maniera giusta e saggia quelli che sono i modi e i tempi di fare calcio in una piazza come Napoli, abituata a rendere spettacolare anche un semplice incidente tra due automobilisti, oppure un diverbio in tram, un battibecco tra due passanti. Insomma, giocare con gli avvenimenti è sempre stata una prerogativa del napoletano medio, ce lo ricordano le commedie di Eduardo, i film di Totò, ed oggi, potremmo aggiungerci anche le conferenze stampa e le interviste del buon Aurelio, chiaramente con le dovute proporzioni.
Articolo modificato 1 Set 2012 - 10:02