Ma la politica del “gioca col cuore, altrimenti resta a casa” è stata attuata chiaramente anche per i nuovi arrivi o le mancate partenze. Poli e Balzaretti, ma anche il francese Cissokho, hanno lasciato sulle spine il sodalizio partenopeo per giorni. Attendevano risposte da altri club, Napoli abbandonato in sala d’attesa a consumare pacchetti di sigarette. Ma stiamo scherzando? Chi sono questi tizi per poter rifiutare un’offerta così vantaggiosa per la loro carriera? Ingaggiati Behrami, Gamberini e Mesto che si sono prodotti in un inchino alla prima telefonata dell’entourage azzurro.
Discorso simile, ma con risvolti ancora più romantici, per quanto concerne il riscatto di Pandev e la conferma di Dossena. Il macedone, alla sua seconda gioventù in maglia azzurra, ha dichiarato devozione per Partenope ed è stato confermato a suon di quattrini anche per premiarlo di quanto dimostrato in silenzio l’anno passato. Il colosso di Rodi è stato con le valige in mano per tutta la sessione di mercato, eppure ha sempre rivelato la sua volontà di non uscire da questo scrigno dipinto dal cielo. Non solo semplici parole, impegno profuso dal primo giorno di ritiro a Dimaro. Trattenerlo è stato un atto dovuto. Di Insigne inutile parlarne. Non voleva schiodarsi più dalla sua terra, quasi capriccioso come un bambino. Mazzarri ha voluto contare su di lui e sul suo talento, rischiando molto. Un figlio naturale di Napoli e uno adottivo: la scintilla è scattata in men che non si dica.