Dopo la finale di Supercoppa d’Europa, Falcao si è definitivamente iscritto nella speciale classifica dei bomber di razza. Valida solo per pochi intimi, si può farne parte solamente se nel proprio dna il gol è la catena di base sulla quale è possibile ramificare i tratti somatici dell’individuo. La tripletta al Chelsea di venerdì sera ha così messo subito Falcao a confronto con uno degli attaccanti più in forma del momento, Edi Cavani, che, in alcuni movimenti e per la posizione in campo, sembra essere il gemello ideale per l’attaccante colombiano. Indubbiamente si tratta di due fenomeni che tarderanno a far perdere le proprie tracce nel corso degli anni, considerando la loro giovane età (classe ’86 Falcao, dell”87 il matador) ma soprattutto quelle caratterstiche da rapaci dell’area di rigore, da falchi degli assist attraverso i quali mettono in apprensione le difese avversarie, costrette a fare gli straordinari pur di impedire che la mettano dentro.
Quando si mettono l’uno contro l’altro due grandi giocatori, sono tante e troppe le caratteristiche e gli aspetti tecnici che bisogna prendere in considerazione, e, come spesso accade, solo attraverso il parere di esperti del “settore” e di uomini che di calcio ne hanno masticato in prima persona, è possibile tracciare una corretta e coerente tabella per stabilire quale dei due sarebbe il prototipo dell’attaccante perfetto, colui attraverso il quale le squadre possono sognare e vincere, senza preoccuparsi della cosa che più di ogni altra ha importanza nel mondo del calcio: buttarla dentro.
Il corriere del mezzogiorno, attraverso le pagine di oggi, ha chiesto a quattro “operatori del settore” alcune informazioni utile per riconoscere le informazioni di cui si necessita per cominciare le ricerche di cui parlavamo sopra.
Ecco i quattro identikit: Alessandro Moggi, agente Fifa: «Cifre importanti che fondamentalmente servono a scoraggiare eventuali pretendenti. Sessanta milioni sono tanti, ma il valore va di pari passo alle prestazioni. Se si conferemeranno avranno sempre un mercato importante. Cavani è uno dei pochissimi attaccanti che oltre a far gol gioca per la squadra, Falcao è l’uomo area di cui oggi siparla tanto ma che già nel 2008 mi impressionava al River Plate. Ricordo, mi colpirono la tecnica, il fiuto e la grande eleganza delle movenze in campo. Lo proposi in Italia, nessuno ci vedeva così lungo».
Dario Canovi, procuratore e profondo conoscitore dei club spagnoli: «Falcao è la punta centrale più forte al mondo e quei soldi li vale tutti, mercato povero non povero. Non credo al fair play. Nessuno può impedire ad una società di calcio di farsi sponsorizzareper cento milioni e poi andare ad acquistare un calciatore per sessanta. Ci saranno sempre club pronti a sborsare milioni per due attaccanti così forti. Forse Cavani, rispetto a Falcao, vale un pochino meno e non me ne vorrà
De Laurentiis. Il colombiano a livello europeo ha maggiore esperienza ».
Luca Marchegiani, ex portiere «E’ il modo opposto a Cavani di interpretare il ruolo di attaccante. Il suo ambiente naturale è l’area di rigore, mentre l’uruguaiano è così forte proprio perchè spazia a tutto campo, è punta duttile che aiuta la squadra. Se valgono sessanta milioni? Probabilmente sì, ma credo che ce ne siano altri di attaccanti bravi con un valore inferiore. Loro due sono le cosiddette proposte indecenti ». Attaccante forte era stato (anche nel Napoli).
Bruno Giordano, ex attaccante ed ex partenopeo. «Hanno avuto una crescita straordinaria e siccome nessuno regala soldi, se ci sarà una squadra pronta ad acquistarli vuol dire che valgono. Falcao ha vinto di più in Europa, ma Cavani ha dimostrato di essere un finalizzatore straordinario. Crisi o non crisi, il calcio soprattutto in Europa non sarà mai povero ».
Che ognuno dica la sua, che ognuno preferisca l’uno all’altro, poco importa. Il dato di fatto inalterabile ed eloquente quanto mai è che entrambi sono il futuro ed il presente del calcio mondiale. Uno di essi è del Napoli, è questo è un dato poco trascurabile…