Difficile tenere l’equilibrio per i calciatori, già durante il riscaldamento, figuriamoci poi in partita. Le troppe partite ad agosto, ben quattro amichevoli, il caldo record di quest’estate e un fungo comparso all’altezza della panchina ospite e che poi si è esteso a tutto il manto erboso. Queste le cause delle pessime condizioni del manto del San Paolo. Il primo vero campanello d’allarme in occasione dell’ultima amichevole, quella del 19 agosto contro i greci dell’Olympiakos, cioè di ritorno da Pechino. Da allora sono passati venti giorni ma la condizione non è migliorata di molto. È stato necessario togliere tutta l’erba malata e effettuare una nuova semina, quindi occorrono dei tempi tecnici all’erba per ricrescere e in questo senso il gran caldo delle ultime due settimane non ha certamente aiutato.
L’agronomo che cura sia il San Paolo che i campi di Castelvolturno (tutti in ottima condizione) ha rassicurato nuovamente la società azzurra sui tempi necessari per riavere un manto erboso in buone condizioni. In quindici giorni il campo tornerà ok, cioè in occasione della prossima partita casalinga contro il Parma. Fondamentale sarà questa sosta di campionato, quindici giorni di tregua, nessuna partita, l’erba non verrà calpestata e quindi ciò contribuirà al miglioramento del terreno di gioco.
Resta per ora l’immagine bruttissima della serata di esordio: Napoli-Fiorentina, uno dei big match della seconda giornata di campionato insieme a Inter-Roma, si è giocato su un campo quasi impraticabile. Brutto il colpo d’occhio, difficile giocare, una partita in buona parte falsata. Difficile mantenere l’equilibrio, difficile la precisione nei passaggi, difficile mantenere la palla a terra e effettuare al meglio il fraseggio. Un danno non solo per il Napoli ma per lo spettacolo in generale. Una brutta immagine.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 3 Set 2012 - 09:03