Dichiarazioni che fanno riflettere quelle di Gaetano Fedele, agente di Paolo Cannavaro. Ecco quanto evidenziato dal massimo rappresentante del giocatore a Radio Marte: “Sicuramente c’è rammarico per la mancata convocazione di Prandelli, ma credo che il suo cognome lo abbia penalizzato. Ormai lui evita di pensarci per non restarci male, ma il desiderio rimane…“.
In effetti, dopo la partita della nazionale, pareggiata per 2-2 contro una modesta Bulgaria, in virtù di una prova difensiva alquanto disastrosa del trio Barzagli-Bonucci-Ogbonna, ci si chiede sempre con maggior rammarico quali siano i motivi per cui il buon Paolo, che nell’ultimo campionato ha dimostrato una maturazione tecnico-tattica che è aumentata di pari passo con le ambizioni della squadra di cui è il capitano, non venga nemmeno preso in considerazione.
Volendo poi analizzare le convocazioni che vengono, di volta in volta, fatte al suo posto, viene da chiedersi se le conclusioni per cui Prandelli non consideri l’ipotesi Cannavaro (impostazione tattica non adeguata al giocatore) siano esaurienti, oppure se riconsiderare un tentativo di amalgamare il centrale azzurro nel pot-pourry tattico che in altre occasioni è stato studiato per altri elementi della rosa (esempio legato proprio all’azzurro Maggio, più volte forzato nel ruolo di esterno difensivo, tentativo, ahinoi, fallito anche ieri).
Insomma, la penuria di centrali di livello potrebbe condizionare le scelte del commissario tecnico oppure avrà ancora una volta la meglio la perseveranza su uomini già testati, sui quali si cercherà un’accanimento tecnico-tattico, pericolosamente deleterio per le sorti della nazionale? il dilemma è di quelli amletici….