Seicento chilometri di ricordi e intrecci, affari miliardari e ritorni inattesi, vicende ambigue e sfide all’ultimo sangue. La distanza tra Napoli e Parma negli ultimi 20 anni ha sbugiardato ogni stradario. Rapporti stretti fino alla fine dello scorso millennio, incroci mai banali anche nelle ultime stagioni. Una storia con una pagina sempre bianca, pronta ad annoverare nuove avventure.
SCAMBIO DI ROTTA. In principio c’era un’amicizia. Un patto tra due ex gentleman. Tanzi e Ferlaino hanno contrattato calciatori come fossero figurine Panini. Nel ’93-’94 era il patron della Parmalat a fare la voce grossa, quando i ducali erano una miniera d’oro e gli azzurri in lento e agonizzante declino a causa delle cattive gestioni. Crippa e Zola furono i primi a lasciare Partenope per tamponare l’emorragia di denaro di cui pativa l’ingegnere (guadagnò circa 50 miliardi). Il percorso inverso lo sostennero Bia, Pecchia, Gambaro e qualche anno dopo Faustino Pizzi e Roberto Ayala, fino a Stellone e Matuzalem. Con il rinnovamento dei club in seguito alle note vicissitudini che hanno “sbarrato” la strada ai due vecchi buontemponi, si è perso quel rapporto viscerale. Restano, però, gli scambi in grande stile. Ma ora è il Napoli a ruggire, lo dimostra la spesa cospicua per assicurarsi Dzemaili.
LACRIME DI PRIMAVERA. Menzione a parte meritano i fratelli Cannavaro. Con 13 miliardi Tanzi strappò Fabio alla sua terra natia e nessuno prospettò al ragazzotto della Loggetta il destino beffardo che lo attendeva. Aprile 1998, al Tardini Parma batte Napoli 3-1. Partenopei retrocessi in serie B dopo oltre trent’anni. A scolpire nella memoria quella data nerissima c’erano due napoletani in campo, ma indossavano maglie diverse. Uno era l’ex capitano della Nazionale, l’altro era Pino Taglialatela. I tifosi ancora sentono la spada conficcarsi al cuore se rivedono le immagini dei due che abbandonano il campo abbracciati. Batman disperato, il suo conterraneo incapace di consolare prima sè stesso. Un’altra scheggia impazzita nel romanzo di questo eterno confronto. Ma c’è anche Paolo a disegnare questa traiettoria. La sua, però, è diretta verso casa. Ecco perchè l’amore della sua gente propende verso di lui. Nel ’99 fu “rapito” dal ritiro di Novellino e spedito dal fratello in Emilia. E’ tornato nella sua città per risollevarla dalle polveri quando era ancora in B. Ora è l’indiscusso Capitano della sua rinascita.
IL POLLICE VER…DE. Negli ultimi anni il match ha ritrovato la sua versione “crepa che ti passa”. Nel 2010 gli azzurri in piena corsa per la Champions si lasciano sgambettare sorprendentemente al San Paolo dai crociati allenati da Guidolin in una partita pazzesca per intensità ed emozioni. Dopo circa un anno, l’inchiesta sul calcioscommesse piomba su quel 2-3 e sospetta nella manina corrotta della camorra: a bordo campo, ad assistere alla gara, c’era il boss Antonio Lo Russo. Ombre che sono tornate ad aleggiare negli ultimi giorni, in merito alle indagini della Procura sul terreno di gioco di Fuorigrotta. Dopo aver scoperto che l’esponente dell’omonimo clan era stato autorizzato all’ingresso perchè registrato tra i giardinieri della ditta di manutenzione, la società di De Laurentiis licenziò i responsabili. Ora si pensa ad una ritorsione.
THRILLING. Tornando al calcio giocato, i gialloblù hanno venduto cara la pelle nelle ultime apparizioni. La sfida appena citata si decise oltre il 90′ e, probabilmente, fu il capolinea della breve relazione tra il Napoli e Quagliarella (espulso sul 2-2). A Napoli gli emiliani si imposero anche nella settima giornata dello scorso campionato. In quel di Parma, invece, sono esplose le topiche arbitrali. Nel 2009/2010 i padroni di casa raggiunsero il pari in extremis grazie ad un generosissimo rigore fischiato ai danni di Lanzafame. Negli anni successivi sono andati in scena, invece, i guardalinee senza bandierina. Hamsik due anni fa e Lavezzi nell’azione del decisivo 2-1 dello scorso torneo erano in chiara posizione di offside non segnalata, mandando Ghirardi su tutte le furie.
Domenica, ore 15, nuova puntata. Mangiate con netto anticipo e digerite con calma. Training autogeno per le coronarie e defibrillatore a portata di mano. E’ Napoli-Parma. Tutto può ancora succedere.