In attesa della sfida di domenica pomeriggio tra Catania e Napoli, SpazioNapoli.it ha intervistato in esclusiva Antonino Bulla, stimato collega di Itasportpress.it che, grazie alla sua passione, è diventato uno dei punti di riferimento della sfera calcistica etnea. Non va tralasciata, tra le altre cose, la conoscenza approfondita del calcio sudamericano, soprattutto quello argentino. Un settore che continua a regalargli tante soddisfazioni professionali e personali.
Dopo la brutta sconfitta di Firenze, il Catania è intenzionato a riscattarsi. Quali saranno le armi degli etnei per scalfire la retroguardia azzurra minata, in quest’ultimo periodo, dagli infortuni?
“Nelle passate stagioni il Catania è riuscito a fermare gli azzurri con delle prove di carattere. E’ ciò che hanno chiesto Pulvirenti e Maran alla squadra dopo la brutta prestazione di Firenze. A Napoli si respira un’aria di euforia, un po’ come è successo negli anni passati prima di affrontare il Catania. Per i partenopei questo potrebbe giocare un brutto scherzo, i rossazzurri vanno presi con le pinze e Mazzarri ne è consapevole. Mi aspetto una partita ricca di emozioni, i due reparti offensivi incutono paura alle rispettive retroguardie. La difesa falcidiata del Napoli dovrà temere la velocità di Gomez e la fantasia di Barrientos. Si tratta di due calciatori che preferiscono partire da dietro e saltano con estrema facilità l’avversario. Mazzarri dovrà prendere dunque le giuste contromisure chiedendo ai suoi centrocampisti un sacrificio in fase di copertura. I pericoli maggiori per il Catania potrebbero arrivare dalle corsie laterali dove Maggio e Zuniga ma anche Hamsik e Pandev possono impensierire i due terzini rossazzurri Alvarez e Marchese. Mi aspetto anche un bel duello tra Spolli e Cavani. L’argentino è ormai un difensore di sicuro affidamento e sia in velocità che nelle palle aeree riesce sempre ad intervenire in anticipo e con precisione”.
La sfida sul campo sarà accompagnata dal gemellaggio sugli spalti tra le due tifoserie. Come si prepara la città in vista dell’arrivo del Napoli?
“Un filo conduttore unisce da sempre le due città non solo dal punto di vista calcistico ma anche culturale e sociale. Sono due realtà molto simili che condividono le stesse abitudini e i medesimi costumi. Riguardo al gemellaggio calcistico nato sotto i due vulcani posso dire che negli ultimi anni, sia a Catania che a Napoli, le tifoserie ospiti hanno goduto di una accoglienza molto calorosa. Ho la testimonianza di amici catanesi che, prima del match del San Paolo dello scorso anno, hanno attraversato i quartieri di Napoli in allegria e in piena tranquillità. Stessa cosa mi risulta a Catania: il giorno prima della partita molti napoletani sono in giro per la città a gustare le prelibatezze tipiche catanesi o ad affollare i pub del centro storico”.
Molti affermarono che il Napoli si sarebbe indebolito con le partenze eccellenti di Lavezzi e Gargano, ma per il momento i fatti smentiscono in pieno questa corrente di pensiero. Secondo te, dove può arrivare la squadra di Mazzarri?
“L’argentino a mio modo di vedere ha sbagliato a lasciare il Napoli per una piazza molto fredda come quella parigina. Non è facile adattarsi adesso in un ambiente completamente diverso da quello partenopeo. Per il momento il Napoli non sta risentendo comunque della sua partenza e neppure di quella di Gargano. Mi sarei preoccupato di più per una eventuale partenza di Cavani o di Hamsik. Sono loro il vero valore aggiunto del Napoli. La società è stata brava sul mercato a trovare giovani interessanti come Uvini, El Kaddouri e Insigne. Quest’ultimo lo vedo molto bene e personalmente lo butterei sempre nella mischia perché ha senso del gol e qualità tecnica. Il Napoli reciterà sicuramente un ruolo da protagonista in questa stagione. Parlare di scudetto o di secondo posto è prematuro. Il campionato di quest’anno mi sembra mediocre e alle spalle della Juventus non ci sono squadre che possono puntare a certi obiettivi. L’eccezione può essere il Napoli che ha ormai un impianto di gioco collaudato ed è sempre trascinata da un pubblico fantastico”.
Le due società continuano a sondare il mercato sudamericano, in particolar modo quello argentino. Dall’alto della tua conoscenza, c’è qualche talento che potrebbe già giocare nel campionato italiano senza alcuna difficoltà?
“Ci sono diversi giovani talenti argentini che sono già pronti ad affrontare un campionato importante come quello italiano. Mi va di citare Juan Sánchez Miño del Boca Juniors. E’ un esterno sinistro di 22 anni che ultimamente è stato decisivo per la formazione xeneizes non solo in campionato ma anche in Coppa Libertadores. Col suo mancino ha regalato anche gol di pregevole fattura. Inoltre, è in possesso del passaporto comunitario. Un giovane di cui si è parlato molto nelle ultime settimane è Luciano Vietto, 18enne centravanti del Racing de Avellaneda. “El Chico” ha realizzato già tre gol in campionato e il suo agente lo paragona a Radamel Falcao anche se è di statura più piccola. Anche lui è destinato a giocare in un club importante. Altro centravanti che potrebbe fare al caso delle italiane è Maximiliano Urruti del Newell’s Old Boys, ha 21 anni e nella scorsa stagione ha messo a segno 7 gol. Quella del Newell’s è una fabbrica di veri talenti ed è un marchio di garanzia per chi vuole fare spesa in Argentina. Un’altra punta interessante è Diego Ftacla, 20enne bomber dell’Atletico Tigre, autore già di 4 gol in stagione tra campionato e Coppa sudamericana. Non è forte fisicamente ma è un attaccante rapido e concreto sotto porta. Mi va di segnalare anche due giovani portieri che si stanno distinguendo in positivo. Uno è Luis Ojeda, 22enne estremo difensore dell’Argentinos Juniors. Non ha passaporto comunitario ma può essere acquistato ad un prezzo accessibile. Juan Agustin Musso è un altro portiere molto promettente. Ha solo 18 anni ma ha tolto il posto da titolare ad un giocatore esperto come Sebastian Saja. In difesa segnalerei “El Tincho” Martin Nervo, 21enne difensore dell’Arsenal de Sarandì che può ricoprire sia il ruolo di centrale sia quello di terzino destro. Gioca titolare con “el Viaducto” e vanta pure alcune presenze con la Nazionale Under20 argentina. Il suo cartellino ha già un prezzo importante e a gennaio potrebbe essere un uomo mercato”.
RIPRODUZIONE RISERVATA