De Coubertin perdoni, ma da un bel po’ l’importante non è più partecipare: e in quel tricolore che addobba i sogni di Napoli, Cavani si lascia avvolgere con dolce scaramanzia, perché certe ambizioni si coltivano, ma non si citano. Le tieni a mente, le coccoli e al momento opportuno le tiri fuori. «Il titolo l’ho vinto in Uruguay, con il Danubio, quando ero troppo giovane e non avevo la continuità che invece mi viene riservata qui a Napoli. Non so se siamo in grado di farcela, ma so che abbiamo dimostrato di essere in grado di lottare per traguardi importanti: però adesso conviene pensare al Catania. Certo, siamo più maturi rispetto al passato, e questo l’hanno confermato alcune partite. L’anti-Juve, come definizione, la lascio perdere: so che la rivalità è grossa, che l’attesa per la sfida con i bianconeri si avverte e dunque imporsi in quei match è più bello. La delusione di Pechino rimane immensa e il 20 ottobre sarà una bella rivincita. Abbiamo cominciato bene questa stagione ma adesso dobbiamo insistere. Io sono qua per raggiungere obiettivi importanti, l’entusiasmo che ci circonda è incredibile e l’altra sera, durante la gara con l’Aik, ho avvertito pure io le tensioni».
Fonte: Corriere dello Sport