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Date da ricordare, ricorrenza da appuntare sull’agenda del cuore, un post it attaccato sull’immensa passione per l’azzurro. Oggi ricorre una tappa che molti si sarebbero augurati, certo, ma non con tutto il ben di Dio che Cavani si è portato dietro. Oltre a raggiungere quota 100 presenze con la camiseta azzurra, l’uruguagio, il figlio del gol, si vuole regalare la rete numero 70 con la maglia del Napoli.

Numeri spaventosi, da leader, da condottiero, così come le dichiarazioni, vere e proprie parole d’amore e di senso di appartenenza: “Voglio sicuramente salire nella classifica dei marcatori della storia azzurra e magari anche superare Maradona. Non dico che mi paragono a lui ma mi piacerebbe lasciare un segno indelebile in citta’. Questo e’ il mio sogno perche’ so che Napoli e’ una citta’ che non dimentica e un domani mi piacerebbe far vedere ai miei figli quello che ho fatto qui“.

Parole come macigni, ciò che si augura è come una promessa tra lui ed il cielo, e di mezzo la sua tifoseria, gente che ama e che non dimentica, come lui stesso ha ricordato. Certe dichiarazioni non si rivelano se non è il cuore a dettarle, per cui queste testimonianze non fanno altro che proclamare un uomo come un vessillo, come fosse il simbolo di una città che lotta e spera attraverso l’espressione del calcio, vincolati da quei gol che sono sinonimo di lotta continua e disperata per emergere e combattere, sotto tutti i punti di vista. Il nuovo Masaniello è nato, sotto il segno del sole di Maggio che aleggia sulla bandiera uruguaiana. Vuole essere lui il simbolo della rinascita, vuole portare in alto questi colori, ed il popolo gli è vicino fino a che Edinson non compia il suo destino. Cento volte grazie Matador, pronti a dire “come te nessuno mai”.

 

Articolo modificato 23 Set 2012 - 12:07

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Scritto da
redazione