Numeri spaventosi, da leader, da condottiero, così come le dichiarazioni, vere e proprie parole d’amore e di senso di appartenenza: “Voglio sicuramente salire nella classifica dei marcatori della storia azzurra e magari anche superare Maradona. Non dico che mi paragono a lui ma mi piacerebbe lasciare un segno indelebile in citta’. Questo e’ il mio sogno perche’ so che Napoli e’ una citta’ che non dimentica e un domani mi piacerebbe far vedere ai miei figli quello che ho fatto qui“.
Parole come macigni, ciò che si augura è come una promessa tra lui ed il cielo, e di mezzo la sua tifoseria, gente che ama e che non dimentica, come lui stesso ha ricordato. Certe dichiarazioni non si rivelano se non è il cuore a dettarle, per cui queste testimonianze non fanno altro che proclamare un uomo come un vessillo, come fosse il simbolo di una città che lotta e spera attraverso l’espressione del calcio, vincolati da quei gol che sono sinonimo di lotta continua e disperata per emergere e combattere, sotto tutti i punti di vista. Il nuovo Masaniello è nato, sotto il segno del sole di Maggio che aleggia sulla bandiera uruguaiana. Vuole essere lui il simbolo della rinascita, vuole portare in alto questi colori, ed il popolo gli è vicino fino a che Edinson non compia il suo destino. Cento volte grazie Matador, pronti a dire “come te nessuno mai”.
Articolo modificato 23 Set 2012 - 12:07