L’incidente si perde ormai nello scadenzario – vigilia della gara interna con il Parma, il sette settembre – e però il rientro non deve subire accelerazioni emotive, perché con i muscoli non si scherza. La terapia prosegue, l’ottimismo viene tenuto sotto controllo e al calendario va data un’occhiata: la Sampdoria sabato è da scartare e pure un eventuale partenza per Eindhoven, però se la sorte desse una mano con l’Udinese…
La diagnosi e la conseguente prognosi hanno già determinato per Juventus-Napoli del 20 ottobre la data in cui il difensore uruguyano dovrebbe rientrare: le due settimane senza campionato finirebbero per rappresentare un balsamo sull’elongazione al retto femorale della coscia sinistra.
La ricerca della felicità – Britos intanto tiene le mani giunte e aspetta, però senza farsi illusioni: innanzitutto, c’è da dimenticare l’ennesimo accidente, che va a sommarsi con la frattura dell’agosto del 2011 a Barcellona (e i cinque mesi di stop). E poi verrà il momento di scendere in campo, di riconsegnarsi a Mazzarri, di rimettersi a disposizione del Napoli per ritrovare un pizzico di euforia, ora smarrita.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 27 Set 2012 - 10:38