Napoli-Matavz: due strade che sembrano non volersi incrociare mai

Sono lontani i tempi in cui il calcio sloveno viveva nel limbo della mediocrità sfornando giocatori anonimi e poco appetibili alle platee più prestigiose. Si può quasi dire che ci sia stata una fase pre e post Zahovic, calciatore simbolo dell’intero movimento nazionale e attuale tecnico del Maribor: dopo le gesta del bomber dalla zazzera e lo sguardo truce (detentore, tra le altre cose, dei recordi di presenze e gol nella rappresentativa del suo Paese), la Slovenia si è accodata al filone dell’intero bacino est europeo per valorizzare i propri vivai.

In Italia la colonia è molto folta (Handanovic, Belec, Jokic, Birsa, Ilicic, Bacinovic, Kurtic) e si sarebbe potuta arricchire con l’arrivo di Tim Matavz, colui che, nei numeri e nell’opportunismo, sembra l’erede naturale del mitico Zlatko. Il biondo e slanciato centravanti classe ’89 era finito sul taccuino degli osservatori del Napoli in tempi non sospetti grazie alle performance tra le fila del Groningen. Parlarne ora potrebbe strappare più di un sorriso, ma in quel periodo gli azzurri erano particolarmente abulici sotto porta e senza ricambi di valore che potessero far rifiatare soprattutto uno come Cavani; ciò esigeva un acquisto tassativo, e allo stesso tempo prospettico, per rilanciare il reparto offensivo. Nel gennaio 2011 si giunse addirittura ad un accenno di ufficialità, ma nei mesi successivi la trattativa passò da standby a game over e il tutto si risolse in una fumata nera condizionata, a detta di molti, dal parere dei suoi cari (in primis la madre, curatrice degli interessi di Tim).

Mammone o meno, Matavz nell’agosto di quell’anno firmò un triennale con il PSV Eindhoven ritagliandosi il ruolo di riserva di lusso. Una situazione che durò poco, e che lo proiettò in pianta stabile tra i titolarissimi al fianco di gente come Toivonen e Martens. Lo scenario dell’Europa League 2012/13 ha dato la possibilità a Napoli e PSV di confrontarsi all’arma bianca, e sarebbe stato accattivante vedere la prestazione del giovane sloveno che, a dirla tutta, non ha mai mostrato un interesse convincente verso la piazza partenopea. Matavz non sarà del match causa postumi influenzali, quindi toccherà ancora una volta ragionare spulciando le statistiche. Un’incognita che, considerata la bontà dell’artiglieria azzurra, non lascerà affatto l’amaro in bocca.

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