Appena tornata dallo stadio. Devo subito rivedere la prodezza di Pandev e l’inserimento da manuale del temporaneo, ma moralmente eterno, capitano Hamsik.
Appena tornata dallo stadio. Devo assolutamente assumere zuccheri per riprendere le forze per un’attesa durata ore, una partita durata un’infinità, un ritorno durato un paio di interviste.
Appena tornata dallo stadio. Devo immediatamente bere tre litri d’acqua per spegnere le corde vocali, andate a fuoco sui due goal e sul giallo dato al capitano alla prima protesta. Per un fallo in area di rigore. Netto.
Appena tornata dallo stadio. E, scusate, ma due parole le devo dire.
Siamo primi. Primi in condominio con la Juve. E la prossima sarà Juventus-Napoli. A Torino. E ci andiamo con qualche certezza.
La certezza che in Europa League abbiamo fatto una pessima figura. Un Napoli irriconoscibile, anche se con il turn over. Un Donadel che insulta la nostra intelligenza, un Vargas nuovamente bloccato, un Rosati che non si chiama le palle. E la certezza che un portiere non esce per niente, l’altro invece esce pure troppo. La certezza che Fernadez sa come riscattarsi dalle brutte prestazioni e che Behrami ha le mie più sentite scuse per aver pensato a lui come un pacco. Consapevoli che il pacco lo abbiamo fatto noi all’Inter. La certezza che il secondo giallo a Chiellini contro il Siena c’era, ma non è stato dato. Consapevoli anche che la Juve in tutti i casi ha dominato il secondo tempo e meritato, credo, la vittoria. La certezza di aver visto nel pomeriggio il Denis dei vecchi tempi, con una media goal sbagliati da fare invidia anche al Pocho. Con la certezza che lo scotch è diventato fondamentale per poter vedere la partita tutti insieme, stando attenti magari al numero delle file, e consapevoli che ormai il deck 4 è sempre più casa nostra. La certezza che ogni volta che suggeriamo al mister un cambio, arriva il goal del giocatore che avremmo voluto sostituire. Consapevoli sempre più che Pandev è un fuoriclasse e non si discute. Anche quando sembra che stia dormendo. E la certezza che Zuniga è il giocatore più ansiogeno del mondo.
Siamo primi. Primi in condominio con la Juve. E la prossima sarà Juventus-Napoli. A Torino. E ci andiamo con qualche perplessità.
Perché soffriamo molto, anche se a conti fatti sono pochissimi i tiri a porta degli avversari. Perché gli ultras cantano cori contro il Presidente invece di cantare cori a sostegno della squadra. Salvo poi urlare che Napoli sono loro. Un amico sostiene invece che Napoli siamo noi, indicando il nostro gruppo. Ma ha detto anche una marea di altre cose senza senso, in una delle sue serate più moleste dall’inizio della stagione. Perché sui calci d’angolo ormai non la facciamo neanche più prendere a loro di testa. La prendiamo direttamente noi, sfiorando l’autogoal. Perché quando De Sanctis si avventa su una palla fuori dai pali, si sente un “Uah! San Gennar’ha sciolto il sangue!”. E si grida al miracolo. Anche se dopo ogni uscita, poi sbaglia il rilancio. E si grida e basta.
Siamo primi. Primi in condominio con la Juve. E la prossima sarà Juventus-Napoli. A Torino. E ci andiamo con qualche punta di orgoglio.
Tra di noi, c’è chi vuole andare a Torino e chi invece preferisce vederla scaramanticamente dove la vede sempre. C’è chi, più con i piedi per terra, pensa al distacco di quattro punti da chi sta sotto, che è più importante. C’è chi perde gli occhiali in un’esultanza, li ritrova distrutti ed è felice lo stesso perché ricorda lo stesso episodio a Napoli-Lazio 4-3 e lo prende come buon auspicio. C’è chi deve abbandonare il campo prima del fischio d’inizio perché una telefonata della moglie ha annunciato che “si sono rotte le acque”. Nasce un nuovo tifoso azzurro e decide di farlo durante una partita importantissima. Il neo-papà dovrà poi spiegargli come migliorare la tempistica. C’è chi invece non riesce ad abbandonare il campo neanche molto dopo il triplice fischio dell’arbitro. E’ tutt’uno col San Paolo e gli viene difficile andare via.
Insomma. Siamo primi. Primi in condomio con la juve. E la prossima sarà Juventus-Napoli. A Torino. E saranno le due settimane più lunghe dell’anno.
Articolo modificato 8 Ott 2012 - 02:06