Miracolo a Torino. Juve Napoli 2-3.
Non sono frasi propiziatorie, finalizzate ad intavolare una sorta di rito scaramantico, in vista dell’ “eterna sfida” che avrà luogo allo Juventus Stadium di Torino alle ore 18.00 il prossimo sabato, bensì, altro non sono che i titoli dei lavori improntati su delle epiche vittorie ed intrisi di pura passione azzurra, partoriti dal talentuoso scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni.
In vista di una partita come quella che gli azzurri si apprestano ad affrontare, è inevitabile chiamare in causa un passionale e scaltro narratore di emozioni squisitamente partenopee, quale è lui.
Così gli abbiamo chiesto di prenderci per mano e di condurci verso lo stato d’animo ottimale per approcciare con questa sfida.
STAI Già PENSANDO AL TITOLO DEL PROSSIMO LIBRO SUL QUALE INIZIARE A LAVORARE, MAGARI A PARTIRE DA LUNEDì ?
“Questa domanda mi è stata posta più volte e in diverse occasioni, come dopo la finale di Coppa Italia piuttosto che dopo la Supercoppa di Pechino: tutte le partite che si disputano contro la Juventus hanno un valore, una carica emotiva, un contenuto peculiare. La “Vecchia Signora” è una squadra abituata a vincere e se perde è perché sorge qualche problema correlato alla progettualità e all’ assetto della squadra stessa. Per noi è diverso, perché esiguo è il numero dei secondi posti che annoveriamo nella nostra storia, ancor più pochi sono gli scudetti e i trofei vinti.
Nell’ ’86, alla luce di quello che è accaduto dopo, quindi la conquista del primo tricolore da parte del Napoli, aveva maggior senso e significato narrare quella epica vittoria a Torino. Il successo del 2009 ebbe uno straordinario valore sia per quanto accadde dopo, sia per la magia di cui quella vittoria era intrisa, con l’esaltante impresa conseguita da quel Napoli, capace di rimontare la partita.
Quest’anno, tuttavia, questa sfida cade nell’ ottava giornata di campionato, per cui non può reputarsi una partita determinante ai fini dell’ esito finale del campionato. Una vittoria del Napoli può avere un elevato valore psicologico, poiché darebbe una terribile spallata alla Juve, quest’ultima imbattuta da 46 partite, così come nel suo Juventus Stadium ed, inoltre, sfalderebbe le convinzioni dei bianconeri, palesandogli che la macchina perfetta che credono di aver allestito, in realtà così infallibile non è.
Il Napoli ha bisogno di una vittoria per consolidare le sue convinzioni e anche la sua posizione, la squadra ha vinto, molto spesso, anche non giocando bene, una vittoria a Torino, ovviamente, conferirebbe una sterzata completamente diversa al cammino degli azzurri.
Ma se la troupe di Mazzarri dovesse capitolare, un’eventuale sconfitta non sarebbe decisiva ai fini di quelli che sono gli obiettivi stagionali, quindi ciò dovrebbe conferire alla squadra la serenità e la condizione mentale ottimale per giocarsi la partita con la massima tranquillità. A meno che il Napoli non mortifichi la Juventus, non credo che quella di sabato sarà una partita epica. Non sento epos in questa sfida. Forse il pareggio sarebbe il risultato migliore per entrambe le compagini. E’ ovvio, però, che non sarà mai una partita come tutte le altre, neanche se fosse un’ amichevole.”
COME DESCRIVERESTI Ciò CHE RAPPRESENTA QUESTA SFIDA AD UN ALIENO, CATAPULTATO IMPROVVISAMENTE SULLA TERRA, A RIDOSSO DELLE ORE 18:00 DI SABATO PROSSIMO?
“Dovrei raccontargli degli emigranti, di anni ed anni di storia, del valore di una vittoria che significa partecipazione sociale di un intero popolo. E’ la sfida tra la squadra giocattolo della famiglia più importante d’ Italia e l’unica grande metropoli italiana rappresentata da una sola squadra e l’ intera città è integralmente dietro la squadra stessa. Il Napoli rappresenta un grosso sentimento popolare.
Juve e Napoli sono due modi contrapposti di interpretare ed intendere l’amore: la Juve è la squadra alla quale si accosta chi ama vincere, mentre, invece, il tifoso napoletano, ama sempre, anche quando soffre, ama la moglie anche quando diventa brutta, diversamente da come avviene per i tifosi bianconeri che, allorquando ciò accade, si mettono alla ricerca di una donna più avvenente.”
VOLENDO FARE UN PARALLELO TRA LA SFIDA DELL’ ’86, QUELLA DEL 2009 E QUELLA CHE INCOMBE, QUALI SONO LE DIFFERENZE E LE ANALOGIE CHE RISCONTRI IN QUESTE TRE DIFFERENTI VERSIONI DELL’ “ETERNA SFIDA”, CAPACE, OGNI VOLTA, DI RINNOVARSI NEI CONTENUTI E SEMPRE AFFASCINANTE E CARICA DI EMOZIONI?
“Questa partita, somiglia molto a quella dell’ ’86, per molteplici fattori: quella gara fu disputata durante la nona giornata di Campionato, invece, quest’anno cade nell’arco dell’ ottava. Inoltre, oggi come allora, il Napoli era in testa alla classifica, insieme alla Juventus, a pari punti. E quella Juventus annoverava calciatori del calibro di: Cabrini, Scirea, Platini, Laudrup e non solo, era una squadra forte, proprio come quella attuale.
Mentre il Napoli di oggi…beh, credo che dei componenti della rosa attuale, nella formazione del “Napoli di tutti i tempi” solo Hamsik sarebbe inserito tra i primi 11, anche se dovrebbe giocarsela ad armi pari con altri illustri compagni di reparto del Napoli del passato. Esterno questo pensiero solo per far comprendere che impianto solido rappresenta la squadra attuale, nonostante non disponga di illustri campioni…Ma Mazzarri sarebbe l’allenatore del “Napoli di tutti i tempi”. Lui è l’ allenatore più forte della storia azzurra, anche più di Bigon e Bianchi.”
DOPO I FATTI DI PECHINO, ALLA LUCE DELLE POLEMICHE MATURATE NEGLI ULTIMI GIORNI, COSA C’è DA ASPETTARSI SABATO?
“Premetto che ho rischiato la denuncia, per aver dichiarato in radio che Mazzoleni è un lavoratore dipendente che sa brillantemente guadagnarsi il suo stipendio! Trovo che la sua sudditanza psicologica nei confronti della Juventus sia scandalosa, non solo per quanto ha mostrato a Pechino, ma anche per la condotta che ha assunto a Siena, poiché Chiellini andava espulso 4 volte!
Gli arbitri sono consapevoli che il loro operato nell’ ambito di un calcio moderno come quello attuale, è sottoposto a veri e propri processi mediatici, quindi non temo tanto eventuali favori arbitrali, piuttosto, ciò che mi preoccupa è “l’effetto- Juventus stadium”. Ovvero, l’impatto che quell’ impianto sportivo ha sulla Juve e sui suoi avversari, il fatto che le tribune sono situate a ridosso del campo concorre a conferire una carica emotiva che esalta non poco i bianconeri che, non a caso, detengono il record d’imbattibilità tra le mura amiche. Ho il sentore che potrà essere una partita che si deciderà presto: se l’ avversario passa in svantaggio, la Juve si carica e può prendere il sopravvento, di contro, se la squadra ospite riesce a segnare e a contenere i bianconeri fino alla fine del primo tempo, allora possono prospettarsi anche scenari inaspettati. Ma per vincere, dobbiamo battere lo stadio, non la Juve.”
FOLKLORE CONTRO SERIETà, RICCHEZZA CONTRO FANTASIA: DUE MODI DI VIVERE ED INTERPRETARE LA VITA DIAMETRALMENTE OPPOSTI. E ALLORA, COME Può UN NAPOLETANO SCEGLIERE DI SPOSARE LA CAUSA BIANCONERA?
“Accade perché, quando vuoi vincere qualcosa e ne sei incapace, nella vita, con la famiglia, in ambito sentimentale o lavorativo, nel modo di vivere in generale, ti accosti a queste realtà, proprio perché sono vincenti.
Il napoletano che crede in se e nelle sue radici vuole vedere la rappresentazione e l’incarnazione dei suoi stessi valori, seppur in una realtà effimera , come una squadra di calcio.
Se questi aspetti della napoletanità non ti appassionano e non li senti tuoi, allora ti accosti a queste realtà: Milan, Inter, Juventus. E credo che un atto simile rappresenti la rinuncia dell’ essere napoletano, equivale a dichiararsi estranei alla cultura, alla tradizione, all’ essenza della propria città in toto.
Essere tifoso del Napoli è diverso, vincere con il Napoli rappresenta un momento di gioia assoluta, perché vinci tu, come individuo, la vittoria della squadra rappresenta la tua vittoria, il tuo riscatto personale e non è così per nessun’altra tifoseria né per nessun’altra città.”
MAURIZIO DE GIOVANNI ALLE ORE 17:30 DIVENTA IL MOTIVATORE DELLA SQUADRA DEL NAPOLI: QUALI PAROLE DIRESTI AGLI AZZURRI PER CARICARLI NEL MIGLIORE DEI MODI, PRIMA DEL LORO INGRESSO IN CAMPO?
“Li carico nel pullman, senza musica, sequestrando loro gli I-pod, imponendogli di rimanere in silenzio e li porto a fare un giro per la città. Li porto sul lungomare di Mergellina e a Scampia, a Posillipo e a San Giovanni, per fargli vedere per chi vanno a giocare, per fargli comprendere come i volti dei bambini e della gente di Napoli si illuminano e si trasformano quando loro scendono in campo e vincono, per aiutarli a capire cosa rappresenta per questa gente ogni singola vittoria che conquistano sul campo…”
Luciana Esposito
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Articolo modificato 15 Ott 2012 - 23:28