Edinson Cavani sarebbe stato il personaggio ideale per Giulio Verne, l’autore del romanzo “Il giro del mondo in ottanta giorni”. Il Matador non ha fatto il giro del mondo ma quasi; ha percorso più di trentamila chilometri in dieci giorni; è volato da un continente all’altro, facendo scalo in quattro aeroporti diversi e giocando centoquarantacinque minuti in due gare di qualificazioni per i Mondiali. Ed alla fine è uscito anche sonoramente bastonato sia a Buenos Aires nel derby con l’Argentina che a La Paz in casa della Bolivia, a 3650 metri di altitudine.
Cavani rientra oggi a Roma, dove sarà ad attenderlo il suo autista di fiducia e da qui in auto fino a Castelvolturno. In quali condizioni è difficile da stabilire. Pur essendo abituato a sorvolare l’Oceano ed a smaltire in fretta il fuso orario si tratta pur sempre di spostamenti continui, carichi supplementari di stress, energie fisiche e nervose che si disperdono. Cavani non ha voluto commentare Juve-Napoli dal ritiro della Celeste: “Ora dobbiamo pensare a riscattare la sconfitta con l’Argentina, c’è tempo per pensare al campionato italiano”, aveva detto prima della gara in Bolivia, peraltro persa in maniera altrettanto traumatica.
MAZZARRI IN ANSIA – Mazzarri ha i suoi buoni motivi per essere preoccupato visto che anche gli svizzeri impegnati in Islanda dovranno smaltire il fuso orario e sono rientrati soltanto ieri sera. In quali condizioni psicofisiche arriveranno poi gli altri sudamericani, Campagnaro e Fernandez, e soprattutto Cavani che in pochi giorni ha giocato tre partite ed un’altra ancora più importante l’attende sabato sera. Oggi pomeriggio parlerà singolarmente con gli ultimi arrivati per cercare di capire. Di sicuro li risparmierà dall’allenamento. E suggerirà al Matador di riposare, per recuperare e dimenticare alla svelta i due k.o. subiti con l’Uruguay. Già conosce la risposta del suo bomber principe: “Sono pronto, nessun problema”. Cavani rispose così anche ad agosto quando, eliminato dalle Olimpiadi, il Napoli lo convocò immediatamente perchè era in programma la trasferta di Pechino. E nel giro di un paio di giorni sparì la stanchezza, andò in campo e realizzò anche il gol del vantaggio iniziale.
INSTANCABILE – Il Matador come Nembo Kid, non sa cosa sia lo stress, vola e plana sull’avversario fino a tramortirlo. Grazie alle sue straordinarie doti di recupero, riesce a mettersi a disposizione dell’allenatore in un attimo ed a sfoderare anche prestazioni apprezzabili. Mazzarri stavolta ha un giorno appena per spiegargli come vorrebbe che giocasse a Torino. E si troverà al cospetto un calciatore che somatizza oltremisura le sconfitte con la sua nazionale per cui dovrà agire anche di psicologia. Ma altre soluzioni non ce ne sono, ormai. Cavani dovrà giocare perchè alla Juve ha fatto già gol due volte: in Coppa Italia il 20 maggio ed in Supercoppa l’11 agosto. Anzi, stavolta l’uruguaiano ha l’occasione per scaricare la rabbia accumulata in nazionale e consumare la rivincita di Pechino. E se nel corso della gara dovesse aver bisogno del cambio, è sempre pronto Lorenzo Insigne.
Fonte: Il Corriere dello Sport