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E divenuta LA partita, non più UNA. A sottolinearlo è un uomo del sud che ha fatto successo al nord, uno degli allenatori più acclamati degli ultimi tempi, nonostante gli ultimi risultati gli siano contro. Giuseppe Sannino, ex coach del Palermo, esonerato dopo poche giornate dal vulcanico Zamparini, è intervenuto per delineare il suo profilo su quelle che sono le aspettative del big match di oggi tra bianconeri e partenopei. Lo ha fatto rilasciando un’intervista ad Alfredo Pedullà, giornalista si Sportitalia, pubblicata sul proprio sito ufficiale.

Ecco alcuni punti salienti: Sannino, esiste una favorita?

“No, stavolta no. Tripla classica. Non per nascondermi, di solito non lo faccio, ma può succedere di tutto”.

Juve-Napoli dove si decide?

“I critici si soffermano sugli attaccanti, ma a me vengono in mente due-tre situazioni diverse”.

Quali?

“Hamsik su Pirlo in fase di non possesso. E poi capace di lanciarsi negli spazi, a quel punto sarebbe Behrami a fare la sentinella. Può funzionare, Marek ha le qualità per svolgere entrambe le fasi nel migliore dei modi”.

Le altre chiavi?

“Sulle due fasce succede qualcosa, è uno snodo fondamentale. Asamoah che parte e Maggio che deve stare attento. Maggio che parte e Asamoah che non può distrarsi. Il discorso è valido anche per l’altra corsia, Lichtsteiner contro Zuniga”.

Prevede molti gol?

“Non è detto, ma a livello tattico sarà affascinante”.

Lei come affronterebbe la Juve?

“Aggredendo su Pirlo e aspettandola”.

E come affronterebbe il Napoli?

“Evitando di concedere qualsiasi tipo di spazio. Loro quando hanno un metro si esaltano”.

Può essere la partita di Cavani?

“Può essere sempre la partita di Cavani, è un fenomeno. Ma stavolta di più”.

Perchè?

“È tornato stanco, ma soprattutto arrabbiato per le sconfitte dell’Uruguay. E questa rabbia può metterla a disposizione del Napoli, sarebbe importante”.

E’ decisiva per lo scudetto?

“Ma no, come potrebbe essere a fine ottobre… Sarà indicativa a livello psicologico: chi vince volerà con la fantasia. E rafforzerà le convinzioni”.

Sarà una storia tra Juve e Napoli?

“Possibile, ma possono rientrare Lazio e Inter”.

Le piacerebbe essere allo stadio?

“Non è quello il problema”.

E qual è?

“Mi sarebbe piaciuto assistere agli allenamenti di Conte e Mazzarri. La partita è il terminale di un accurato lavoro settimanale. E quei due non trascurano il minimo dettaglio”.

Scelga: Conte o Mazzarri?

“Ma io sono Sannino, non mi permetto…”.

Ennesima testimonianza di supremazia, il Napoli è ad un bivio; la prova di forza di oggi può dire se si è pronti a proseguire il cammino di alter ego dei bianconeri, oppure se bisogna rimandare a data da destinarsi questa prospettiva. E eloquente che sono maturi i tempi per provare a fare la voce grossa e puntare alla intera posta in palio, mantenendo coerentemente gli equilibri di gioco, senza avere l’ossessione di vincerla a tutti i costi, evitando crolli psicologici e deconcentrazioni pericolose. Oggi è Juve-Napoli, e scusate se è poco. Rimandiamo strafalcioni e distrazioni, bisogna indossare il vestito buono e andare lì a fare strage di cuori. Possibilmente cuori azzurri, agli altri al massimo possiamo farglielo salire in gola. 

Articolo modificato 20 Ott 2012 - 09:23

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Scritto da
redazione