IN CAMPO PER DIMENTICARE – Archiviata la doppia defaillance tra Torino e Dnipropetrovsk, per il Napoli è tempo di reagire. Si ritorna a parlare i campionato e l’ostacolo che si porrà davanti a Mazzarri e i suoi ragazzi si chiama Chievo Verona, squadra storicamente tignosa e mal digerita dagli azzurri contro la quale in una sola occasione, l’anno scorso, si è saputa imporre battendola per 2-0.
Una partita che verrà affrontata in un periodo piuttosto avaro di soddisfazioni, dopo le due pesanti sconfitte che hanno ridimensionato i partenopei sia in Italia che in Europa. La gara contro il Chievo, dunque, assumerà un valore maggiore a prescindere dai tre punti messi in palio; si tratterà anche di recuperare la fiducia nei mezzi propri e di ritrovare quella brillantezza offuscatasi dalla vigilia della partita dello Juventus Stadium in poi.
CAVANI OK, MA GLI ALTRI? – Una settimana che ha sottolineato come questa squadra dipenda, in attacco, dalla verve di Cavani, unico a salvarsi sia a Torino che in Ucraina, e soprattutto come questa formazione patisca ancora clamorosamente pecche difensive già palesate lo scorso anno, riproposte contro la Juventus e reiteratamente ripetute controla Dnipro.
Cavani brilla, dunque, il resto no. El Matador è l’unico a poter farsi carico dell’intero reparto offensivo e la partita di Europa League ne è stata valida testimonianza, segnando e creando occasioni pericolose in circa mezz’ora, più di quante Insigne e Vargas tra Eindhoven e Dnipropetrovsk. Se però Insigne, da un lato, di tanto in tanto accende la scintilla (o almeno ci prova), dall’altro il funambolo cileno fatica ancora vistosamente ad integrarsi in un contesto di squadra (molto sperimentale, va detto) che Mazzarri propone in coppa. L’impressione è che, purtroppo, il vice Pallone d’Oro del Sudamerica abbia le partite contate in maglia azzurra; alcune voci lo darebbero via da Napoli, in prestito, a gennaio. Un peccato, visto il talento in dote a Turboman, ma che per varie vicissitudini fatica ad esprimere. La difesa ha dato pessimi segnali, sulla scia delle precedenti prestazioni, e ciò deve essere interpretato come una bocciatura per le “cosidette” seconde linee, autrici a Dnipropetrovsk di disastri in serie.
DIVERSITA’ DI VEDUTE – E’ stata la settimana, inoltre, in cui è apparsa chiara la differenza di vedute tra Mazzarri e De Laurentiis. Al patron, per quanto l’Europa League possa non interessare (almeno dal punto di vista economico), non è affatto piaciuta la debacle europea, in relazione oltretutto con la precedente sconfitta di Torino ela Caporetto di Eindhoven. Perdere in malo modo fa male, indipendentemente dalla manifestazione che si sta disputando e il presidente non ha mancato di trasmetterlo a Mazzarri che, dal canto suo, ha rivendicato la scelta e la decisione di schierare le seconde linee in Europa, a favore di un progetto probabilmente incentrato sulla vittoria dello Scudetto, in pieno accordo con la dirigenza partenopea.
A CHE GIOCO SI GIOCA? – Da questo punto di vista, però, c’è poca chiarezza da parte di De Laurentiis, da cui ci si aspetterebbe maggiore trasparenza su quelli che dovrebbero essere i target stagionali degli azzurri versione 2012-2013. A che gioco vuole giocare il Napoli? L’Europa League non interessa affatto, o in caso di qualificazione potrebbe diventare un reale obiettivo? In caso di mancata vittoria del campionato, la stagione verrebbe giudicata fallimentare a prescindere? Inoltre, quale il futuro di Mazzarri, dopo le enigmatiche rivelazioni del dopo-partita di Torino, di suo probabile addio al sodalizio azzurro e conseguente anno sabbatico? Molte domande che balenano per la testa di una buona frangia di tifoseria napoletana e che attendo risposte, sia a parole che sul campo.
LA STRISCIA POSITIVA – Adesso il Chievo Verona, per continuare la serie positiva di vittorie che il Napoli ha inanellato in casa. Una serie positiva di quattro vittorie in campionato (Fiorentina, Parna, Lazio e Udinese) ed una il Europa League (AIK Solna) a cui andrebbero aggiunte le ultime tre vittorie dello scorsa stagione (Novara, Palermo, Siena) per un totale di ben otto partite di fila vinte al San Paolo.
Sarà fondamentale, quindi, aggiungere un altro anello a questa catena vincente;nonostante i clivensi siano etichettati come la “bestia nera” di Mazzarri, una vittoria sarebbe auspicabile in considerazione delle forze che verranno espresse in campo. Il Napoli, nonostante il buio periodo di forma che sta attraversando, partirà sicuramente favorito ed inoltre il fatto di poter conoscere il risultato della Juventus capolista impegnata a Catania e delle altre inseguitrici, potrebbero e dovrebbero rappresentare un ulteriore stimolo nella ricerca dei tre punti, anche alla luce di una vociferata penalizzazione che detrarrebbe al Napoli alcuni punti in classifica, a seguito del filone d’inchiesta che vedrebbe coinvolti Gianello, Grava e Cannavaro.
LA FORMAZIONE – Domenica sera spazio ai “titolarissimi” con alcune piccole possibili variabili. Dzemaili potrebbe partire titolare in quanto Behrami è in dubbio, mentre Gamberini sarà un ballottaggio con Britos, per la posto sul settore di centro-sinistra. L’uruguaiano rientrerebbe dopo un’assenza che si protrae dalla gara controla Fiorentina. Un ritorno gradito, a maggior ragione se il difensore dovesse riproporre le brillanti prestazioni di inizio stagione. In attacco spazio a Cavani-Pandev con Hamsik mezz’ala ed Insigne in rampa di lancio, per scardinare l’impianto difensivo orchestrato da Corini poco disposto a recitare la parte della vittima sacrificale al San Paolo.