Riscatto doveva essere e riscatto è stato. Battagliero, il Napoli. Battagliero come il giocatore che, partita dopo partita, settimana dopo settimana, continua a scalare posizioni nel cuore della squadra e anche del popolo del San Paolo.
Che Valon Behrami fosse un autentico guerriero, beh, era storia nota per chi ne aveva seguito un po’ la carriera, ma la crescita esponenziale di cui questo giocatore è stato protagonista sin dalle prime esibizioni con Mazzarri, l’uomo che lo ha segnalato e voluto, è davvero una delle sorprese più liete del campionato azzurro. Un’esagerazione? Considerando i malumori seguiti alla partenza di Gargano, e il tiepido entusiasmo che ne aveva accolto l’acquisto, non sembra proprio esserlo. Tutt’altro. A fare il resto è la sua grinta: “Siamo tornati. Ci siamo e ce la giochiamo”. Messaggio chiaro all’Italia del calcio. su carta tricolore.
OVUNQUE – E allora, Valon il leader. Il tuttofare di un centrocampo che si nutre della sua verve, della sua incredibile intensità atletica e della sua incredibile generosità. E’ ovunque, Behrami: insegue, recupera, raddoppia e ringhia in ogni parte del campo. Una furia. Uno che non risparmia neanche una sola goccia di energia. Un giocatore affamato di vittorie e successi che sa mettere le cose in chiaro anche davanti a un microfono. Non soltanto agli avversari: “Eravamo reduci da due sconfitte consecutive, tra campionato ed Europa League, e poiché a Napoli si tende sempre ad amplificare tutto, si parlava già di una mezza crisi: e invece, rieccoci. Abbiamo rimesso le cose apposto con una prestazione convincente”.
IL DIFETTO – Abbastanza convincente, sì, nonostante qualche pecca di troppo in fase conclusiva e di gestione. Con ordine: “Un po’ di sofferenza credo sia normale, in Italia nessuna partita è semplice, però a onor del vero credo che quello della gestione del risultato nel finale sia un nostro limite”. A scanso di equivoci, lo svizzero ripete il concetto: “Sì, non siamo ancora una squadra capace di gestire il vantaggio: tendiamo sempre ad andare avanti, a cercare le occasioni attraverso il gioco, e sebbene questa sia una nostra caratteristica, a volte può essere anche un difetto. Da migliorare, certo: abbiamo concesso troppo a una squadra in dieci uomini”.
CHE ASSENZA – Il secondo problema emerso chiaramente ieri è legato all’assenza di Cavani. E dunque alla perdita, ovvia, di incisività davanti alla porta. Del resto, è di uno dei centravanti più forti al mondo che si parla: “Non scherziamo”. E chi scherza? “Lui è straordinario: non possiamo farne a meno. Siamo riusciti comunque a vincere, è vero, ma con Edi in campo sarebbe stata tutta un’altra musica. Non siamo riusciti a fare le stesse cose di sempre: Cavani è fondamentale“.
ALTI LIVELLI – Behrami, invece, è riuscito a mantenersi sullo standard abituale. E anzi, alla fine è stato anche eletto migliore in campo: “L’aspetto più importante, l’unico che conta davvero, è aver vinto ancora. Anzi, essere tornati a vincere dopo le ultime due partite negative: dopo la sconfitta di Torino bisognava dare un cenno, un segnale, e per fortuna ci siamo riusciti”. In sintesi? “Il Napoli c’è ed è pronto a giocarsela ad alti livelli. Tra l’altro, abbiamo vinto con carattere e meritatamente, nonostante un po’ di sofferenza“.
AVANTI AZZURRI – Tre punti, il secondo posto alle spalle della Juve e la rincorsa che riparte. Buona domenica, Valon. “Sì, ma ora bisogna tornare subito a lavorare per preparare le prossime partite: è necessario concentrarsi da subito sulla trasferta di mercoledì con l’Atalanta a Bergamo”. E poi sul prossimo impegno di domenica al San Paolo con il Torino: due partite chiave; altre due partite verità. Per gente di carattere. Come Behrami.
Fonte: Il Corriere dello Sport