Quando Napoli – Chievo non è solo calcio…

Emozioni allo stadio. Non solo per la partita. Perché Napoli-Chievo si scopre match pieno di suggestione e anche di lacrime.

Quelle che spuntano a più di un tifoso nel minuto di raccoglimento per commemorare la morte dell’alpino italiano in Afghanistan e l’uccisione di Pasquale Romano, freddato dalla camorra a Marianella. “È un modo per far sentire l’affetto della città a tutta la famiglia Romano, un gesto doveroso e sentito”, ha spiegato il sindaco Luigi de Magistris indossando la maglietta con su scritto “La camorra non vale niente”. In tribuna anche Rosanna, la fidanzata di Lino, la figlia di Silvia Ruotuolo e molti altri esponenti del coordinamento dei familiari “vittime innocenti della camorra” che ha poi sfilato nello stadio raccogliendo gli applausi di tutti.

Napoli-Chievo non è solo questo. C’è lo striscione in curva B per Imbriani, l’ex azzurro ammalato: “Non mollare”. E c’è anche la presenza simbolica in tribuna di una rappresentanza del Quarto per la Legalità, la squadra simbolo della lotta alla criminalità organizzata. C’erano 4 giocatori del club e poi i ragazzi della parrocchia del Gesù Divino Amore, guidati dal parroco don Gennaro. E c’erano anche gli studenti della scuola polifunzionale. Perché il presidente di Sos Impresa, Luigi Cuomo, che guida il sodalizio, ha deciso che gli inviti messi a disposizione dal presidente De Laurentiis dovessero essere condivisi con i cittadini di Quarto.

Va in scena anche l’originale protesta organizzata da Jolanda De Rienzo “Tutti in maschera” con decine di tifosi che hanno sistemato una mascherina bianca davanti alla bocca e al naso per ricordare il servizio televisivo andato in onda sul Tgr Piemonte in cui si alludeva all’odore “inconfondibile” dei napoletani.

Fonte: Il Mattino

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