LA LIBERTA’ – E allora, il giorno dopo la vittoria con i veronesi di Corini, la quinta al San Paolo per una fedina ancora immacolata, è sia quello della gioia e della riscossa, sia quello di un rimpianto non ancora metabolizzato. Torino, e dunque la Juventus, bruciano e non poco, e fanno anche riflettere sull’importanza di Hamsik nell’economia dell’attacco, del gioco offensivo del Napoli: prezioso in copertura, certo, ma ancor di più se liberato da incombenze tattiche e pronto all’inserimento, all’invenzione e al graffio. Proprio come con il Chievo: la trasformazione in trequartista è stata la mossa cui Mazzarri non può più rinunciare.
LEADER – Una notte da condottiero, la sua. Non la migliore delle sue prestazioni, magari, ma di certo una delle più convincenti sotto il profilo dell’intelligenza e del carattere: nel momento di stasi, di stallo, Marek è venuto fuori con una giocata determinante che ha fruttato tre punti d’oro nella corsa, nella rincorsa alla Juve. Ecco, sono proprio situazioni come quelle di domenica a segnare il limite, il confine tra un uomo prezioso e uno fondamentale: in quest’ottica, il capitano slovacco è ormai diventato imprescindibile. Una crescita esponenziale: da quando indossa la maglia del Napoli, Hamsik non aveva mai cominciato così bene, e non per un fatto di gol. E’ una questione di carattere, di capacità di prendere la squadra per mano e di trascinarla. La capacità di essere – finalmente – anche un leader.
LIETO FINE – Bene, bravo, bis. Anzi tris, considerando le reti realizzate finora in campionato con il Palermo, l’Udinese e il Chievo (53 in totale, 62 considerando anche le coppe da quando è al Napoli). Fermo restando anche l’episodio con la Fiorentina e dunque l’autogol di Borja Valero. Storie di numeri e statistiche, poco importa: “Sì, perchè conta soltanto che il Napoli sia tornato a vincere: gol a parte, la gioia più grande è aver conquistato altri tre punti e aver consolidato il secondo posto in classifica”. Parole da leader, appunto, rilasciate attraverso il proprio sito web ufficiale. E ancora: “Anche se il Chievo lotta per altri obiettivi, sapevamo che ci avrebbe messo in difficoltà. Nelle ultime stagioni abbiamo sofferto spesso. Per fortuna siamo riusciti a batterlo: un lieto fine”. E ora, l’Atalanta.La squadra di cui è direttore generale Pierpaolo Marino, l’uomo che nel 2007 lo ha regalato al Napoli, strappandolo alla concorrenza con un’intuizione – e un investimento – da numero uno. Come Hamsik. La chiave tinta d’azzurro.
FONTE Corriere dello Sport
Articolo modificato 30 Ott 2012 - 11:39