10a Giornata
Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo
ATALANTA v NAPOLI 1:0
DE SANCTIS 6 – Sul gol davvero non può farci nulla, nonostante proteso in tuffo, ma in certe situazioni va a cercarsi situazioni di pericolo che potrebbe tranquillamente evitare, mentre in altre appare invece poco sicuro.
CAMPAGNARO 6,5 – Spinge davvero tanto, ma a lungo andare lascia sovente sguarnita la porzione di campo sotto la sua sorveglianza, laddove si inserisce spesso Bonaventura. Però è il migliore del terzetto difensivo, sacrificandosi anche in profonde diagonali a coprire anche le altrui mancanze.
CANNAVARO 6 – Denis lo trascina spesso fuori zona ed è li che accusa le maggiori difficoltà, ma la sua maggiore colpa è quella di aver concesso all’argentino la sponda, nell’azione del vantaggio bergamasco, in maniera decisamente comoda, ben conoscendo le caratteristiche dell’ex-compagno di squadra che poi contiene alla distanza.
GAMBERINI 6 – Dalle sue parti si aggira Schelotto, ed anche Denis che inizia la sua azione offensiva partendo da destra, incrociando pertanto l’ex-Fiorentina e Bologna che soffre ad intermittenza le folate offensive orobiche. Chiude e rattoppa la dove può senza rischiare la giocata pericolosa, svolgendo le mansione assegnatagli.
MAGGIO 5 – Sul binario di destra è presente, scendendo in profondità e rimanendo largo, giocando in tandem con Campagnaro con alterna fortuna. Anzi sono più ombre che luci, in una partita dove poteva osare di più, poiché Brivio non sembrava un avversario particolarmente ispirato. Nel finale spreca due buonissime occasioni con un colpo di testa, fuori da ottima posizione.
BEHRAMI 5,5 – Poco lucido in mezzo al campo, in duello con Cazzola in cui i due si annullano vicendevolmente. Il suo è un compito ingrato, perché deve comunque guardarsi alle spalle dall’azione dei trequartisti nerazzurri ed allo stesso tempo supportare l’azione di Inler. Cala, inevitabilmente, alla distanza.
INLER 6 – Si perde Carmona sull’azione del gol decisivo, ma ci mette tanto impegno guadagnando tanti palloni e portandoli avanti giocando con un raggio d’azione decisamente più ampio rispetto al solito. Sicuramente un gradino sotto la gara con il Chievo, ma la sua non è stata una gara da buttare.
DOSSENA 5,5 – Un discreto primo tempo, in cui gioca molto alto ed arrivando spesso al cross, anche se con poca precisione, va detto. Alla distanza crolla fisicamente, come spesso gli accade, finendo ancorato sulla linea dei terzini fino all’inevitabile sostituzione.
HAMSIK 6 – Corricchia per tutto il fronte difensivo orobico cercando la giusta posizione per far male, evento che potrebbe materializzarsi, di testa, nel primo tempo e, su invito di Insigne, nella ripresa. Fatica a dialogare con i compagni di reparto sparsi qua e la per il campo, ma la sua rimane una presenza pericolosa che comunque viene arginata dalle linee atalantine.
PANDEV 5 – In evidente calo fisico, gioca davvero molto lontano dalla porta, diventando la seconda punta alle spalle di Insigne, che prima punta non è. Da qui un Napoli spuntato che dovrebbe dipendere dalla sua verve ma che invece si ritrova ad aspettarlo affannosamente in cerca di una sponda, un passaggio, un tiro, una manifestazione di presenza che però non arriva mai.
INSIGNE 6,5 – E’ l’azzurro più pericoloso, sicuramente. Impegna più volte Consigli costretto in più di una circostanza alla grande parata, come accaduto nel primo tempo. Tende a scomparire e poi a ricomparire improvvisamente, ma quando si attiva per Bellini e Stendardo sono dolori. Gli manca quella cattiveria sotto rete che deve assolutamente assimilare, per lui e per la squadra.
DZEMAILI 6 – Deve sobbarcarsi il lavoro ed i compiti lasciati da Behrami, ma con il supplemento di lavoro nel dover contenere le velocissime ripartenze dell’Atalanta. Riesce comunque a tenere alta la squadra, insieme ad Inler per un forcing che purtroppo non produce risultati.
MESTO 6 – Improvvisa apparizione del laterale ex-Genoa, impegnato però sul binario di sinistra. Fa in tempo ad impegnare Consigli dalla lunga distanza, poi tiene un profilo abbastanza basso, considerata la sua poca attitudine alla nuova veste ricucir tagli da Mazzarri.
VARGAS 5 – Non riesce ad entrare in partita, nonostante ci metta l’impegno per cercare di combinare qualcosa di buono. Si disperde nella miriade di maglie neroazzurre, mal coadiuvato dal resto del reparto, ormai slegato e senza una logica tattica.
MAZZARRI 6 – Era una verifica importante e purtroppo il Napoli non ha risposto all’appello. La partita non è stata da buttare, anzi, gli azzurri hanno prodotto molte occasioni da rete che però non hanno concretizzato. Certo un passo avanti rispetto alle ultime uscite lontano dal San Paolo, ma il digiuno resta. Ci sono valide attenuanti, quali le assenze di Cavani e Zuniga, di cui va tenuto conto, ma la squadra ha fatto il possibile, ma ha peccato di concretezza e cinismo. Materialesu cui lavorare in vista del Torino, partita in cui i tre punti saranno fondamentali.
Articolo modificato 31 Ott 2012 - 23:21