A meno di 48 ore dal match contro il Torino, andiamo a dare una sbirciatina in casa piemontese, giusto per carpire il clima che accompagnerà la squadra granata nella trasferta partenopea e ne animerà intenzioni e motivazioni.
Risalta subito all’occhio che anche all’ombra della Mole antonelliana vi è un uomo al centro delle polemiche e anche lì, come avviene alle pendici del Vesuvio, l’oggetto di critiche e contestazioni è l’allenatore Ventura.
La piazza di Torino, infatti, non poche analogie riscontra con quella partenopea, entrambe contraddistinte da un pubblico esigente e fortemente critico, ma al contempo onnipresente e sempre pronto a sostenere la squadra, soprattutto nei momenti di difficoltà.
“La maratona”, “la grande onda granata”, quel pubblico fiero di orgoglio, nipote del “vecchio cuore granata“, che sovente ha preso la squadra per mano trainandola verso rimonte e vittorie a suon di cori ed applausi, proprio come farebbe un amorevole nonno al cospetto del suo nipote prediletto, ma, talvolta, quegli stessi supporter hanno saputo fugacemente trasformarsi in un’austera madre pronta a bacchettare il suo bambino, allorquando la marachella compiuta è di quelle grosse, ma proprio grosse.
E ciò non accade quando si perde.
Nella Torino granata, così come a Napoli, quello che conta è onorare la maglia, lottare in campo per 90′ e anche oltre per conquistare la vittoria e se ciò non avviene, nonostante gli 11 in campo abbiano battagliato alacremente, allora si che il pubblico è pronto, comunque, ad accompagnare con gli applausi il ritorno negli spogliatoi dei suoi prodi, seppur vinti, guerrieri.
Nel corso di questa settimana, in particolar modo, è stata rimarcata su più fronti ed in primis dal portiere Gillet, l’importanza di conquistare i punti utili per la salvezza all’interno delle mure amiche.
Addetti ai lavori, tifosi e tesserati granata sono tutti parimenti consapevoli che lo Stadio Olimpico deve diventare il valore aggiunto di questa squadra, l’arma in più, il punto di forza sul quale ancorare la propria permanenza nella massima serie e non un tabù da sfatare.
Ma erroneo e grossolano sarebbe ipotizzare che i granata approderanno a Napoli con atteggiamento rinunciatario e disfattista, piuttosto appare ben chiaro che il Toro venderà cara la pelle.
Lo tengano bene a mente Mazzarri e i suoi.
FONTE: Toronews
Luciana Esposito
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