“Non gettiamo la croce addosso ad Aronica. Il suo errore a tempo scaduto non deve nascondere le reali responsabilità dell’insuccesso. Il pareggio beffa, contro un Torino per lunghi tratti arrendevole, è frutto degli errori macroscopici degli uomini chiave dei partenopei: Mazzarri, Hamsik e Cavani.
Nel primo tempo la squadra pur senza brillare gestisce le difficoltà contingenti con una strategia di gioco intelligente facilitata dal gol in apertura proprio del rientrante Cavani su uno schema classico del Napoli da fallo laterale con la rimessa a scavalcare di Campagnaro.
Da quel momento si assiste ad una partita anomala, con due squadre che evitano di affrontarsi a viso aperto. Il Napoli per paura del possesso palla da dietro degli ospiti che spesso coinvolge anche il portiere. Il Torino per non lasciare spazio al contropiede del Napoli.
Il vantaggio toglie ansia agli azzurri che lavorano molto sulle coperture preventive retrocedendo sia con Hamsik sia con Pandev per chiudere le linee di passaggio sugli esterni granata per tamponare l’inferiorità numerica in fascia.
Meccanismi riusciti solo parzialmente, soprattutto nella zona di Dossena spesso in difficoltà anche nell’«1 contro 1» con Cerci che rientrando sul sinistro va a puntarlo sul destro, il suo piede debole. Da questo punto di vista l’assenza di Zuniga si fa sentire pesantemente.
Il Napoli dopo i primi 45 minuti è sotto nel possesso palla e nel predominio territoriale, ma questa volta non penso che Mazzarri ne fosse particolarmente afflitto. Anzi il Napoli rientra nello spogliatoio con la convinzione di aver preso le misure all’avversario e che sarebbe stato sufficiente aspettare la ripartenza giusta per chiudere la pratica.
Invece il secondo tempo presenta delle difficoltà non previste. L’insistenza sui cambi di gioco per Darmian e D’Ambrosio creano i primi grattacapi alla difesa azzurra con cross interessanti dal fondo, quasi mai sfruttati adeguatamente dalla coppia d’attacco Bianchi-Sgrigna inconcludente come non mai.
La partita non avrebbe mai avuto quel rocambolesco finale se non fossero mancati, come detto nelle premesse, i leader del Napoli nei momenti topici.
A partire da Cavani, in evidente difficoltà atletica. Già al 6′ del secondo tempo non interpreta bene un suggerimento di Pandev. Ci sarebbe il «2 contro 1» centrale con Hamsik ma il Matador non legge la situazione di gioco, si gira verso l’esterno col primo controllo, perdendo tempo e dando modo alla difesa granata di riposizionarsi.
Ma gli errori più gravi avvengono successivamente. Il Torino attacca con otto giocatori sui calci piazzati prendendosi grossi rischi. Al 23′ è Behrami a riconquistare palla su un angolo da sinistra e a lanciare proprio Cavani sulla fascia sinistra. Sono quei ribaltamenti su cui solitamente il Napoli si esalta. Sul lato opposto infatti Insigne, subentrato ad uno spento e un po’ depresso Pandev, attacca la profondità e alle sue spalle arriva a rimorchio Hamsik. Purtroppo il passaggio di Cavani è completamente fuori misura e viene intercettato facilmente da Brighi.
Errore ancor più pacchiano al 37′ sempre sul prosieguo di un calcio di punizione del Torino. L’uruguagio interccetta la palla al limite dalla propria area e accelera subito. Si crea un clamoroso «5 contro 3» con molte opzioni di passaggio. Cannavaro e Inler a sinistra, Insigne e Hamsik a destra. Cavani sceglie di giocare sul capitano ma il lancio è troppo lungo e l’opportunità sfuma di nuovo.
Tra un ultimo passaggio sbagliato e l’altro arriva anche la rifinitura giusta proprio mentre si sta entrando nel momento caldo della partita. L’intuizione è di Insigne che, recuperata palla sul Darmian, serve un assist col contagiri per Hamsik. Qui si consuma il «tradimento» del secondo grande uomo chiave del Napoli. Lo slovacco dopo aver saltato Gillet carica il sinistro e cerca la conclusione di potenza, mancando clamorosamente la porta sguarnita.
Subito dopo il terzo uomo chiave del Napoli, il suo allenatore, fa la mossa peggiore. Toglie Dossena per Aronica andando a modificare, senza giustificazione apparente l’assetto difensivo. La terza linea, ora a 4, non si ritrova e concede subito una clamorosa palla gol a D’Ambrosio, lasciato solo sul secondo palo.
Sale la tensione, l’arbitro non accetta le proteste di Mazzarri per un presunto fallo su Maggio e lo espelle. Subito dopo l’errore pacchiano di Aronica che serve un assist perfetto a Sansone che ringrazia. Il gol gela il San Paolo e le velleità di rimonta del Napoli. Sarà importante ritrovare lo stato di forma degli uomini chiave per ritrovare la marcia vincente di inizio stagione”.
Raffaele Nappi
Articolo modificato 6 Nov 2012 - 08:44