Io sto con Toto’ Aronica

Incredibile. Manco in terza categoria. Ma stiamo scherzando? Questo non sa proprio cos’è un pallone.

Ecco, sarà stato questo il pensiero di parecchi tifosi al minuto 91 della gara contro il Torino. Un passaggio lento all’indietro, un errore tecnico inspiegabile. Ok, siamo tutti d’accordo nel condannare l’errore. Ma non tutti devono condannare l’uomo.

Ho visto un uomo distrutto uscire dal campo nel finale di Domenica. Ho visto tanti tifosi fischiare di rabbia, inveire contro coloro che portavano la maglia del cuore. Ho sentito insulti ingiuriosi, commenti ai limiti del giornalismo.

Toto’ Aronica non merita tutto questo. E non a caso ieri, come un uomo vero, si è presentato davanti ai microfoni, a chiedere scusa ai tifosi.

«Sto male, il rammarico è grande, voglio chiedere scusa ai miei compagni ed ai tifosi perché per colpa di quell’episodio abbiamo pareggiato la partita. Purtroppo ho passato il pallone all’indietro troppo lentamente, è stato un errore tecnico che ammetto e mi assumo tutte le colpe del caso. Non ho dormito e credo che mi peserà ancora questa responsabilità ma adesso riprenderemo l’allenamento e dobbiamo reagire. Il gruppo mi è stato molto vicino, Cannavaro è venuto a cena a casa mia e non mi ha mollato un attimo comprendendo il mio stato d’animo».

Ecco. Cannavaro, da capitano vero, ha capito tutto. Se n’è andato a cena da Aronica e lo ha consolato. Cosa che, purtroppo, noi tifosi non abbiamo avuto la pazienza e la voglia di fare. Tutti ad attaccare. Tutti a fischiare. Nessuno a comprendere. È facile nascondersi dietro una tastiera ma, dopo qualche giorno, si vede tutto con maggiore razionalità. E allora perché non fischiare Hamsik, che a porta vuota ha mandato la palla sull’esterno della rete? Il suo errore non è forse altrettanto grave, quando, ancora sull’1-0, si poteva chiudere definitivamente la partita? Ma come? Un giocatore del suo talento, che scarta il portiere e mette a lato? Ma stiamo scherzando?

Le battaglie contro i singoli non portano da nessuna parte, tranne alla disfatta. È per questo che Totò Aronica, da uomo vero, merita una nuova possibilità, merita la fiducia del tecnico. Merita un applauso da parte dei tifosi. Perché io, fossi stato al posto suo, su quel campo c’avrei pensato mille volte prima di ritornarci. Lui s’è proposto.

Raffaele Nappi

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