Il calcio oltre Cavani è un assist delizioso d’esterno destro, la palla con i giri giusti, ed 1-0 confezionato dal matador. Il calcio oltre Cavani è una mezzala che fa pure il mediano, un incontrista che si cala nella regia, uno Dzemaili in tre dimensioni che resiste alla tormenta e rinasce, lentamente e però progressivamente. C’è un Napoli oltre Cavani che ricompare…
Come si esce dalla crisetta, Dzemaili…
«Come abbiamo fatto noi, lottando su ogni pallone, credendoci sino alla fine, reagendo alla sorte che non ci aiutava neppure contro gli ucraini. Abbiamo creato quattro-cinque palle gol in avvio, potevamo quasi chiuderla subito ed invece….».
Prima il pareggio, poi eravate sotto e quasi fuori dall’Europa…
«La strana legge del calcio, che non perdona e ti punisce. Però penso che la gente si sia accorta che per venticinque minuti, forse mezzora, avevamo messo letteralmente sotto il Dnipro. E si giocava bene, non solo con intensità. Perché eravamo nella loro metà campo, nella loro trequarti, nella loro area: deviazioni fuori di niente, occasioni perdute per un secondo di ritardo. Incredibile ma vero».
2-1 Dnipro: cosa vi è passato per la testa?
«Ad un certo punto, forse già con l’1-1, è comparsa un po’ di insicurezza. Ma credo sia normale, sia inevitabile: quando ti accorgi che la fortuna ti ha voltato le spalle, non sai cosa pensare. E quando ti rendi conto che non basta neppure fornire prestazioni come la nostra in avvio, un poco ti scoraggi. Perché c’è una verità che va al di là del risultato: noi il Dnipro lo avevamo schiacciato e senza concedere nulla, forse un tiro dai venti metri. Mai stato in affanno, fluidità di manovra».
Per cambiare un match è servita la classe d’un fenomeno…
«Che è con noi e ce lo teniamo stretto. Ma direi che l’ingresso in campo di forze fresche ha contribuito a rendere agevole la serata. Sono arrivati in soccorso calciatori importanti, che hanno un peso specifico».
Un Napoli Cavani-dipendente…
«Stiamo parlando di un campione vero, però direi che la vittoria è di tutto il Napoli, che non ha mollato, che ha insistito, che è andato un paio di volte vicino al 2-2. Ma niente, la palla non voleva sapere di entrare. Poi ci ha pensato il matador».
Va meglio anche il morale, a questo punto…
«E’ chiaro che la vittoria ti sostiene, ti spinge fuori da qualsiasi eventuale impedimento psicologico. Nel momento in cui eravamo sotto, chiaramente, la disapprovazione della gente si avvertiva: e quando si sentono i fischi, diventa tutto più difficile. Ma noi capiamo la delusione dei tifosi. Era anche la nostra. Per questo dico che bisogna fare i complimenti a tutti, perché siamo riusciti a ribaltare una situazione che si era fatta complessivamente complicata».
L’Europa League dava l’impressione d’essere un fastidio.
«E invece il Napoli vuole andare avanti, ci tiene a restare in una manifestazione così importante. Lo avevamo dimostrato già in avvio e per circa trenta minuti, poi abbiamo subito il ritorno del Dnipro, e la serata si è fatta difficile. Ma abbiamo mostrato il carattere e quel Cavani lì… Siamo una squadra che non molla mai e siamo stati capaci di vincere una grandissima partita. La volevamo noi, la volevamo per la nostra gente».
E ora il campionato…
«Ci aspetta il Genoa che è arrabbiato, ma questi tre punti restituiscono tranquillità all’intero ambiente e creano le premesse per essere più distesi. Sarà un match difficile ma vogliamo far bene anche a Marassi».
Dzemaili che giudica Dzemaili…
«In avvio di stagione ho fatto abbastanza bene, poi ho sbagliato una partita e da lì sono andato fuori. Ma sono pronto e stasera sono anche felice: come tutti, come i miei compagni che sono stati straordinari e come i nostri tifosi».
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 9 Nov 2012 - 10:19