È allora, mentre stava perdendo 1-2 per quel gollaccio di Zozulya dopo un contropiede solitario di quaranta metri, ha fatto entrare Hamsik e Insigne al posto di Donadel e Vargas, Fratelli di Napoli la squadra è risorta e s’è fatta bella, sfacciata e forte come ai bei tempi consentendo a Cavani di offrire un’esibizione magistrale e quattro gol indimenticabili. Fate giocare il Napoli vero, non le sue controfigure, e l’Europa e lo scudetto non saranno impossibile. Mortificatene il naturale splendore e avrete una squadra immeschinita per puro autolesionismo. C’è stato il capolavoro nel capolavoro, all’88: manovra sul fondo, a sinistra, impostata da Hamsik con l’assistenza di Insigne, difensore avversario rimbambito dal mulinello e ancora assist perfetto di Hamsik per Cavani che fa un fulmineo 3 a 2 e vince la partita. Se c’era ancora qualcuno capace di ammettere l’utilità del turnover, è stato servito.
Il turnover è arma spuntata imbracciata da incompetenti:i calciatori vogliono giocare, sempre, e vorranno anche giocare domenica contro il Genoa. Vorrei rivolgere un invito ai miei lettori appassionati: quando vi riproporranno una squadra turnoverata – ovvero dimensionata a burletta – accoglietela con una solenne roboante risata.
Il calcio non sopporta le offese: il Napoli di iersera grazie al Matador e ai titolarissimi – capaci di azzerare anche gli errori di Rosati – ha fatto pace con gli dei. Può tornare grande e vittorioso.
Fonte: Italo Cucci per Il Roma
Articolo modificato 9 Nov 2012 - 11:36