Arrivano i nostri. Cioè i suoi. I fedelissimi nonché titolarissimi di Walter Mazzarri. Arrivano e si mettono al servizio di quella meraviglia di nome Edinson Cavani. Disumano lui, umani ma decisamente incisivi gli altri tre: Gokhan Inler, l’unico a cominciare la partita al fianco di Cavani, e poi Marek Hamsik e Lorenzo Insigne. Tutto sommati, quelli del Napoli-1. Cioè, del Napoli vero. Che bastano, secondo Marek: “E’ andato via Lavezzi, un giocatore straordinario, ma stiamo provando a giocare in un modo diverso e con un altro modulo: e i risultati, finora, ci danno ragione”.
L’ANIMA. Lo slovacco di ghiaccio si scioglie davanti al Napoli orgoglioso. Lui, uno dei quattro della pattuglia salvi-tutti. Certo, ieri Edi è stato da 10 in pagella, magari anche da 11 se fosse possibile, però gli altri reduci della squadra titolarissima, tanto per citare il gergo di Mazzarri e per rendere l’idea quanto più chiaramente possibile, sono stati fondamentale per la rimonta e il sorpasso. Non è un caso, del resto, se il servizio del 3-1 sia stato confezionato da un tacco del genietto Insigne e da un assist al bacio di Hamsik. “Abbiamo una grande anima”. Sì, ma è soprattutto il loro ingresso ad aver cambiato la partita.
LA PORTA. Marek esalta il gruppo, comunque. E poi si sofferma sul Matador. Giù il cappello e tutti in piedi: “Edi è un giocatore straordinario. Incredibile: non si segnano mica facilmente quattro gol in una partita”. Senza rigori, tra l’altro. “Con la tripletta si porta il pallone a casa?”.Il classico hat-trick all’inglese. “Beh, con il poker può anche portarsi la porta”.
LA SPINTA. Una risata e poi ancora la serietà e la fierezza: “E’ tutta la squadra a meritare i complimenti: con il Dnipro abbiamo dimostrato di poter fare bene, se giochiamo come sappiamo. Credo che dopo il pareggio con il Torino si sia parlato troppo, e credo anche che se avessimo vinto non sarebbe accaduto”. E’ arrivata, ed è stata bella eccome, la rimonta. Non accadeva da un po’: “La grande punizione di Edi ci ha dato la spinta, la carica, ma ripeto: abbiamo una grande anima. Questa vittoria è importante anche in chiave campionato, ci darà spinta e forza. Lo scudetto? E’ ancora presto per dirlo: domenica con il Toro abbiamo perso due punti importanti, la cosa migliore è concentrarsi di volta in volta sulle singole partite”.
CHE SOFFERENZA. Gioia vera anche per Inler, protagonista di un’altra ottima prestazione: “Abbiamo cominciato molto bene passando in vantaggio, ma poi non siamo riusciti a chiudere la pratica nonostante una serie di occasioni favorevoli” . Un vecchio difetto. Pagato a caro prezzo fino al Cavani-show. “Sì, perché il Dnipro ha preso fiducia ed è riuscito a ribaltare il risultato raggiungendo il 2-1. Un colpo duro da digerire, eravamo distrutti: abbiamo sofferto dopo lo svantaggio, e pur non riuscendo ad andare avanti, ad attaccare, non ci siamo fermati. Non abbiamo mollato e con il cuore siamo riusciti a costruire la rimonta”.
Una scalata nel segno di Edi il Matador. Olè. “Eh, lui è fortissimo. Fortissimo. Un calciatore unico nel suo genere: attaccante straordinario ma anche uno che aiuta senza sosta la squadra in fase difensiva. Sta facendo molto bene”. Una sfilza di complimenti. “Ma è anche vero che senza di noi non riuscirebbe a segnare così tanto”. Ride, Gokhan: tutti per Edi, Edi per tutti.
E Inler affronta la questione fisica: “Una flessione atletica? No, non credo. Diamo sempre il massimo, ma al di là dell’intensità credo che complessivamente stiamo bene. Il Napoli è vivo. Questa partita ci dà morale in vista della partita con il Genoa. Una sfida molto delicata”.
Fonte: Corriere dello Sport