La passione per il Napoli non conosce limiti, né confini di qualsivoglia tipologia e natura e Rosaria Conte, giornalista ed interprete sportiva da circa 10 anni in Irlanda, è l’incarnazione concreta e tangibile di come e quanto tale dato di fatto trovi riscontro nella realtà.
“Collaboro con la le Nazionali e i Campionati Europei di Rugby e Calcio – racconta Rosaria – scrivo spesso per “Il Mattino” e diverse testate straniere. Ho uno spazio su Radio Marte, il Lunedi sera alle 23, con Dario Sarnataro, conduco “Napoli in Rete“, curo le news sul Calcio Napoli sparse nel mondo dei Tabloid, Website e Magazines in inglese.
Mi considero una fan ma ovviamente, dello sport ne ho fatto una professione.
Cerco di tornare spesso a Napoli, specialmente per assistere ai match, ma non e’ semplice. Ritorneremo sicuramente ad Agosto, per il nostro matrimonio, forse il primo nel suo genere, visto che sarà metà italiano e l’altra metà degli invitati arriveranno dall’Irlanda, Gran Bretagna e America.”
Cosa rappresenta per te il Napoli?
“Beh, mi sento un pò parte della società, avendo lavorato con il team a Londra in occasione del match contro il West Ham United e poi di nuovo nella capitale britannica per il match di Champions League contro i Blues del Chelsea.
Ovvio che l’amore per la propria squadra nasce da bambini, quando allo stadio si andava solo accompagnati dai genitori.
Una passione che per me è diventata lavoro.
Quando mi sono trasferita a Dublino, la mia prima priorità è stata quella di imparare la lingua e ambientarmi in città.
Ovviamente non avrei mai creduto di innamorarmi di un ragazzo irlandese che tra 9 mesi diventerà mio marito!
Matthew e’ il primo vero, grande tifoso irlandese del Napoli!
Insieme, essendo accomunati dalla stessa passione per la squadra azzurra, abbiamo deciso di fondare il Napoli Fans Club Ireland: nato ad Aprile, attualmente vanta più di 500 iscritti e permette ai tifosi del Napoli di assistere alle partite (tutte) in un pub nel centro di Dublino, il Murrays Pub.
Con il Napoli ho sognato da bambina andando allo stadio a vedere le partite, adesso da adulta, posso definire questa squadra il mio pane quotidiano.
Sono riuscita a coinvolgere tanti irlandesi a tifare per i nostri.
Un piccolo, grande passo verso una comunità mondiale che guarda non solo la nostra squadra, ma anche la nostra città.”
Rosaria non è solo un genuino esempio di professionalità disciolta nell’amore pretto, profondo, acclarato per i colori azzurri, ma ben incarna anche il prototipo del napoletano trapiantato all’estero, capace di delinearsi un futuro migliore e maggiormente appagante, sfruttando le risorse fornitegli dal Paese ospitante pur non rinnegando le proprie origini, ma piuttosto, collimandole con usi e costumi locali, avvalendosi dell’arma delle ataviche capacità fornite da madre natura per riuscirvi.
Ed, inoltre, il fatto che sia una “quota rosa” a fornire un contributo così speciale alla causa azzurra e non solo, sottolinea, altresì, come e quanto il “gentil sesso“, negli ultimi anni in particolar modo, si stia rivelando abile e sagace nel ritagliarsi uno spazio sempre più corpulento all’interno del mondo del calcio, sport da sempre etichettato come “maschile” per eccellenza ed, al contempo, rispecchia anche e soprattutto l’emancipazione culturale ed ideologica che “il sesso debole” sta acquisendo con altrettanta insistenza in qualsivoglia ambito lavorativo, così come nel quadro sociale moderno in toto.
Non ci resta da fare altro che indirizzare a Rosaria e al suo Matthew le nostre più cordiali felicitazioni per le imminenti nozze e, pertanto, concludiamo rivolgendogli un più che affettuoso e sentito: “Auguri…e figli azzurri!”
Luciana Esposito
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