Inutile girarci intorno: i tifosi del Napoli hanno raffinato notevolmente il proprio palato, passando in pochi anni dalla rosetta al salame (detto con il massimo rispetto per la rosetta al salame, s’intende…) gentilmente offerta dai vari Ferlaino, Corbelli e Naldi al “menù degustazione” comprensivo di caviale e aragosta proposto da Aurelio De Laurentiis. Il produttore cinematografico romano-partenopeo ha riportato già da un paio di stagioni il Napoli ai vertici del calcio italiano e ora è atteso dal compito più difficile: quello di completare l’opera migliorando ulteriormente l’organico per dare finalmente filo da torcere (sul serio, fino all’ultima giornata di campionato) alle squadre strisciate.
UN PRECEDENTE PREOCCUPANTE- Tre anni or sono la Fiorentina guidata magistralmente da Cesare Prandelli non compì l’ultimo step, il salto di qualità definitivo, e abbastanza velocemente scivolò nell’anonimato rischiando addirittura (lo scorso anno) un’umiliante retrocessione. Cosa accadde a Firenze di tanto grave da trasformare un’ottima compagine in una squadra depressa? Semplice: la mancanza di un obiettivo più grande, di ambizioni più grandi. Situazione che, ovviamente, fece perdere entusiasmo ai giocatori viola più forti che abbandonarono la piazza toscana. Non vorremmo che la stessa cosa capitasse a Cavani e soci…
METTETEVI D’ACCORDO!- Un grande problema in Casa Napoli, soprattutto in sede di mercato, sembra essere la confusione che regna all’interno della società campana quando si tratta di comprare nuovi giocatori. Il presidente vorrebbe una formazione di diciottenni, l’allenatore una squadra di trentacinquenni e il direttore sportivo è costretto a mediare tra questi due estremi. Se il patron De Laurentiis è disposto ad investire ancora e se quest’ultimo, Mazzarri e Bigon riusciranno a trovare un accordo sulle questioni di mercato, allora il Napoli potrà spiccare definitivamente il volo. O si cresce, o si affonda. Al contrario, la brutta esperienza vissuta fino all’anno scorso dai tifosi della Fiorentina probabilmente diventerà una certezza.
Marco Soffitto