Una furia in campo, straordinariamente pacato fuori. Il Fenomeno, il mito del San Paolo, è così. Edinson Cavani, il Matador che a Napoli ha segnato 80 gol in due anni e mezzo, è questo. Un ragazzo sereno, solare, disponibile, moderato ma con una determinazione fuori dal comune. Un campione innamorato del calcio esattamente come lo era da bambino in Uruguay, un campione pronto a tutte le sfide, un campione che in tira fuori la sua voglia di vincere sempre, in ogni partita, contro qualsiasi avversario.
Giovedì si ricomincia, c’è l’Europa League.
«Vogliamo passare il turno, andare avanti in Europa League, uno stimolo per tutti quanti noi. Adesso pensiamo alla sfida contro l’Aik Solna e a dare il massimo. Poi guarderemo al campionato».
Al Dnipro l’ultima volta segnò quattro gol.
«Una bellissima serata, segnare quattro gol tutti in una volta fa indubbiamente piacere, il ricordo di quella partita è molto bello. Punto a dare sempre il massimo ma ogni partita è diversa e sicuramente in Svezia ci sarà da lottare».
In maglia azzurra dopo sei triplette e un poker, le manca il pokerissimo: cinque gol in una partita è possibile?
«Con l’impegno nella vita tutto arriva. Perchè mettere limiti? Speriamo che accada».Segna con una continuità pazzesca da due anni e mezzo: ci confida il suo segreto?
«Da piccolo, quando giocavo al calcio in Uruguay, puntavo sempre ad andare in avanti, correvo verso la porta avversaria per cercare il gol: segnare era il momento più bello, la gioia più grande. Sono animato ancora adesso da quello spirito e ogni gol mi dà la stessa gioia che provavo da bambino».
E il suo fisico da maratoneta come lo preserva?
«Mi piace curare con attenzione il fisico e stare sempre al cento per cento, do una grande importanza a questo aspetto. E perciò mi alleno sempre nel migliore dei modi per mantenermi in forma e farmi trovare pronto per giocare tante partite. Dio mi ha dato la passione per il calcio e la forza e la voglia per migliorarmi giorno dopo giorno».
La classifica cannonieri le è sfuggita due volte: un obiettivo che quest’anno può centrare?
«È un mio obiettivo vincere il titolo di capocannoniere. Un attaccante deve avere voglia di vincere ed essere animato da questa carica per arrivare il più in alto possibile. Però al primo posto c’è la vittoria della squadra, al primo posto c’è il Napoli, questa è la cosa più importante per me: voglio vincere quante più partite possibili».
El Shaarawy l’ha stupita con la doppietta al San Paolo?
«È un attaccante forte, un giovane dalle qualità importanti, lo era già l’anno scorso. Adesso sta segnando tanto con il Milan e continuerà ancora a farlo in maglia rossonera».
La Juve è avanti, corsa al vertice sempre aperta?
«Noi dobbiamo ancora migliorare tanto, correggere alcune cose, lavorare sui particolari. Però mi piace sottolineare che quest’anno abbiamo messo a lungo sotto la Juventus a Pechino nella finale di Supercoppa e giocato alla pari a Torino in campionato perdendo solo negli ultimi minuti della partita. Certo, se loro sono in testa da due anni in Italia significa che hanno qualcosa in più di tutte le altre. Ma noi ci siamo e lo stiamo dimostrando da due anni. Un fatto è certo: il Napoli c’è sempre, non molla mai e non mollerà».
E le altre inseguitrici: che pensa di Inter, Fiorentina e Lazio?
«C’è grande equilibrio nella lotta per le posizioni di vertice: Inter, Fiorentina e Lazio sono più o meno squadre sullo stesso livello. Adesso nel calcio conta molto l’aspetto atletico, oltre a quello tecnico, e sono tre avversarie da considerare pericolose allo stesso modo».
De Laurentiis le ha rinnovato il contratto: come definirebbe il presidente?
«Il presidente è una persona speciale. Il suo modo di essere è speciale. Siamo da tre anni insieme e il rapporto tra noi è molto bello, avverto che mi vuole bene».
Mazzarri è il tecnico che l’ha valorizzata di più?
«Devo tutto a lui, ha creduto in me e ha esaltato le mie caratteristiche, con lui ho segnato tanti gol in maglia azzurra. Tutto il Napoli deve tantissimo a Mazzarri. Il suo modo di lavorare e quello dello staff hanno consentito alla squadra di crescere tantissimo e stabilirsi in questi anni ad alti livelli. Il Napoli grazie a lui è diventato una grande realtà in Italia e in Europa».
Il tecnico è in scadenza, il suo auspicio è che andrà avanti a Napoli?
«Chiaramente è così. Per il Napoli sarebbe fondamentale che Mazzarri proseguisse a lavorare sulla panchina azzurra anche in futuro».
E il suo futuro?
«Il mio futuro è il presente e io penso solo al presente. A Napoli sto benissimo, il gruppo di compagni è fantastico, la tifoseria molto passionale e ci segue con grande entusiasmo, la mia famiglia si trova bene in città: è tutto fantastico. Sono molto contento della scelta fatta».
Non è nella lista del Pallone d’oro: le dispiace?
«Sinceramente no. Ripeto, io guardo al presente e a quello che ho e sono felice di far parte di questo gruppo, di giocare nel Napoli. In futuro se dovesse arrivare il Pallone d’oro sarebbe un qualcosa in più perchè la cosa più importante per me resta sempre il risultato della squadra e non quello personale».
Messi, Cristiano Ronaldo e poi Cavani: che ne dice?
«Dico che siamo giocatori dalle caratteristiche diverse. Nel mio ruolo non mi sento inferiore a nessuno. Più in generale, quindi considerando anche Messi e Ronaldo, dico che non invidio nessuno e penso solo a me stesso e a migliorarmi sempre».
Pandev, Insigne e Vargas: ci parla dei tre compagni di reparto del Napoli?
«Su Pandev c’è poco da aggiungere, un giocatore di classe, con una carriera importante alle spalle. Insigne è un giovane di grandi qualità: sta crescendo e lo farà ancora tanto. Anche Vargas ha qualità importanti, le fece vedere contro l’Aik Solna al San Paolo e le dimostrerà ancora in futuro».
Punta al record di Maradona, il bomber azzurro di tutti i tempi con 115 gol?
«Non mi piace fare paragoni. Cercherò di segnare più gol possibili con la maglia del Napoli e scavalcare il maggior numero di posizioni nella classifica dei cannonieri azzurri. Diego ha segnato tantissimi gol, in questa società ha lasciato un segno e fa parte della storia azzurra. Anche a me piacerebbe lasciare un segno a Napoli».
È in arrivo il suo secondo figlio: nascerà a Napoli?
«Sì, nascerà a Napoli, a marzo, come Bautista e sarà anche lui un maschietto. Il nome al fratellino lo deciderà Bauti, io e mia moglie gli faremo ascoltare dei nomi e lui deciderà».
Due futuri calciatori?
«Bauti si diverte con la palla e a me emoziona vederlo giocare, una cosa bellissima. Cosa riserverà loro il futuro poi si vedrà. Vedremo se scopriranno di avere la mia stessa passione».
Fonte: Il Mattino