Rosati, Britos, Donadel, Dossena, Vargas ci saranno. Toccherà di nuovo a loro. Chi per un motivo, chi per un altro non sono riusciti a farsi ancora apprezzare dall’esigente piazza partenopea, rei di aver commesso qualche errore di troppo.
Analizziamo i casi uno per uno.
Britos. Probabilmente tra i cinque il meno deludente, ma il più amareggiato. Non per suoi demeriti, ma per la serie di infortuni avuti in questi due anni. Sfortunatissimo. All’inizio di questo campionato era sembrato tra i più convincenti, poi un nuovo infortunio: fuori, scomparso. Riapparso nel match in casa contro il Dnipro. Ci si aspetta molto da lui, pagato ben nove milioni di euro.
Donadel. Anche per lui destino avverso l’anno scorso. Un problema muscolare gli ha impedito di calcare il terreno di gioco per diversi mesi. Ora è tornato, ma è chiaramente fuori fase. Deve recuperare una discreta forma fisica e l’agonismo di prima. Come? Giocando. Scendere in campo ogni quindici giorni non giova senza dubbio al suo recupero. Urge un prestito, deve trovare un club che lo faccia giocare con continuità. Il Napoli ha bisogno di calciatori pronti, di elementi arruolabili subito.
Dossena. Per lui il discorso è diverso dagli altri. Manca la fiducia del mister, dei compagni, dei tifosi e probabilmente anche la sua. Deve trovare nuovi stimoli. Stasera sarà la sua trecentesima gara con le squadre italiane, non è lo stesso di prima, fatica ad ingranare e a mettersi in mostra. Fatica perfino nella sua prerogativa migliore: i cross dall’esterno. Fischiarlo non aiuta, bisogna incoraggiarlo, il valore del giocatore non manca. Ha bisogno solo di ritrovarsi.
Vargas. Ecco infine la situazione più spinosa, il ragazzo più discusso: Edu Vargas. Turboman è arrivato a Napoli come una delle giovani promesse del calcio sudamericano, cercato dai club europei più blasonati ed acquistato dalla società partenopea per ben dodici milioni di euro, una cifra importante. Giunto in Italia, ci si attendeva subito una grande prestazione, ma ha sempre steccato. Comprensibile per un ragazzo di ventidue anni che proviene da un campionato completamente diverso, meno se si pensa che la sua permanenza alle pendici del Vesuvio dura da quasi un anno. Sembrava che la maledizione fosse finita lo scorso 20 settembre, quando inflisse una tripletta davanti a suoi tifosi, proprio contro l’Aik. Ma da allora le cose non sono cambiate. Si spera possa ripetersi nuovamente stasera con il Matador al suo fianco.
Probabile comunque una cessione in prestito per l’attaccante ex Universidad de Chile,che potrà trovare maggiore spazio in un’altra squadra, magari anche nel suo ruolo naturale: in avanti largo a destra.
La scelta della società di puntare su due squadre differenti per il campionato e per l’Europa League, di certo non ha aiutato questi giocatori, che andrebbero forse inseriti in un diverso contesto, in cui la maggioranza, o almeno la metà, della squadra sia composta dai cosidetti “titolarissimi“.
ANDREA GAGLIOTTI
Articolo modificato 22 Nov 2012 - 12:39