Si riapre una delle pagine più discusse della storia del Napoli, il rapporto tra Diego Armando Maradona ed alcuni esponenti dei clan camorristici.
Nel corso della presentazione del nuovo libro del magistrato Raffaele Cantone, in una scuola di Torre Annunziata, intitolato «Football clan – Il calcio al tempo delle mafie», si è discusso naturalmente del calcio e delle sue declinazioni criminali.
Tra i relatori, è intervenuto Raffaele Marino, procuratore aggiunto di Torre Annunziata, che ha ricordato i tempi in cui era giudice delle indagini preliminari.
Ecco quanto evidenziato in esclusiva da SpazioNapoli:
“Fui il firmatario di un’ordinanza cautelare nei confronti di Guillermo Coppola, procuratore di Diego Armando Maradona. Il nome del numero 10 del Napoli compariva spesso in quell’atto e furono chiamati a testimoniare quasi tutti i calciatori azzurri dell’epoca.
Maradona faceva da tramite per l’arrivo della droga ad altri componenti della rosa, in molti soffrivano di vere e proprie forme di dipendenza.
Ricordo, come se fosse oggi, quando arrivarono a Napoli i genitori di Massimo Crippa. Lo riportarono subito a Parma nel tentativo di salvarlo.“
Articolo modificato 23 Nov 2012 - 20:21