Lippi esalta il calcio cinese: “Nessuna polemica e rispetto per l’avversario, mica come in Italia!” E su Moratti e Agnelli…

Dopo i due titoli vinti in Cina, dalla Cina parla Marcello Lippi, 64enne ex ct della Nazionale.

Un Lippi dell’altro mondo: “Vivo da re su una nuvola, ma che pigri questi cinesi”. Scudetto e coppa: “Insegno a pescare…”.
Tutto il mondo è paese quando si tratta di vincere o perdere?
“Io non cambio di una virgola il mio modo di pensare, ovunque vada. Se vuoi vincere qualcosa, prova a vincere tutto”.
Se i cinesi decidono di fare una cosa, di solito non ce n’è per nessuno. Anche nel calcio?
“Formidabili negli sport di squadra, un po’ pigri in quelli di squadra, tendono a rilassarsi dopo una vittoria. Ma io li martello e loro sono reattivi.
Come si vive in Cina?
“A Canton si sta benissimo, anche se è enorme. Il mio staff è quasi tutto italiano (Pezzotti, Rampulla…): viviamo in una specie di villaggio di proprietà del club, parliamo a calcio in ogni istante”.
Chissà quanto le mancano le beghe del nostro calcio…
“Ogni tanto mi telefona qualche giornalista e mi chiede se ho saputo di Conte e Cassano, di Moratti e Agnelli. Per carità, lasciatemi stare tranquillo sulla mia nuvola, dove nulla mi sfiora”.
Non è che ha un po’ di posto su quella nuvola?
“Sarebbe inutile, in Italia la polemica è il pane quotidiano e non solo nel calcio”.
Però il lungomare della Versilia…
“A due ore c’è una bella cittadina di mare, diciamo che c’è di peggio nella vita”.
Che aria si respira negli stadi italiani?
“Per prima cosa, i tifosi applaudono sempre gli avversari. Mai un incidente, mai un’offesa”.
L’Italia le manca?
“Il mio contratto scade nel 2014, c’è ancora tanto lavoro da sbrigare”.
Fonte: la Repubblica

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