Sembra quasi recitare un addio con dedica lo striscione comparso a Stoccolma, durante la gara tra Aik e Napoli.Ma è una dedica amara, che nasconde strascichi pericolosi, un messaggio chiaro che trasuda odio. Lo striscione che non vorresti leggere, soprattutto per salutare lo stadio dove la tua squadra del cuore ha fatto la storia, dove Pelé tiro i suoi primi calci mondiali con la maglia verdeoro.
E’ questo l’ennesimo episodio che testimonia quanto le tifoserie europee siano state condizionate in maniera pericolosa nei confronti dei supporters partenopei, che non saranno uno stinco di santo, ma che di certo non meritano ingiurie come quelle subite in Svezia, volendo fare un parallelo con quanto accaduto a Roma prima del match tra Lazio e Tottenham, dove, ad alimentare l’odio, ci sono state aggressioni, lame e cori da brivido, insomma, molto più che qualche semplice zuffa come accadute nei pressi di Fuorigrotta quando gli svedesi hanno giocato a Napoli. Abbiamo paura che tutta questa carica d’odio sia stata montata dalle esperienze del Napoli in Italia, dove, su tanti campi della A, striscioni come quelli, oppure cori che recitano frasi irripetibili, sono, ahìnoi, all’ordine del giorno.
L’immagine da dove si evince lo striscione ingiurioso non ha motivo di essere commentata (foto sopra), resta solo la speranza che, presto, questi episodi, compreso le aggressioni subite dai tifosi svedesi a Napoli, possano essere cancellate e sovrastate dal puro e sano spirito dei tifosi veri, quelli che lottano e cantano, solo per incitare i propri beniamini ed incitare la propria squadra del cuore. E chiamateci pure sognatori…