Ecco, questa è stata Cagliari-Napoli di due anni fa. Ed è tutta rinchiusa in pochi secondi. Dal pericolo alla speranza, in un fazzoletto di terra lasciato scoperto dalla voglia di un attacco finale da parte dei padroni di casa. Uno 0-0 già scritto, rotto dalla fortuna e dalla tenacia di una squadra che non ha mollato, nonostante i secondi avessero oltrepassato il limite. Era il Napoli di Lavezzi e Cavani, era la quadra dei tre tenori, del trio delle meraviglie. Era il tempo in cui Cagliari rimaneva una trasferta difficile, ostile.
Una vittoria come quella, quando il Pocho insacca dopo una galoppata nel verde, inseguito come cavalli pazzi e disperati dai difensori avversari, rimane scolpita nella memoria dei tifosi. Sarà difficile cancellare quell’urlo, quella maschera dipinta sul viso che dalla paura si trasformava in speranza. Quegli occhi diradati, che sognavano ad ogni metro in più, ad ogni passo che ci avvicinava alla porta.
Le bollette già stracciate, gli sbuffi di una partita sofferta, per l’ennesimo pareggio che lascia l’amaro in bocca. E invece no. Goduria finale. È questo ciò che balza alla mente quando si parla di Cagliari-Napoli.
Lunedì, con quel ricordo in mente, ce l’andremo a giocare di nuovo. Ma quella gioia, così come il destino la disegnò, rimane ancora viva. Gol.
Raffaele Nappi
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Articolo modificato 24 Nov 2012 - 15:25