È il 2006 quando Marco passa dai dilettanti del Tonara alla Primavera del Cagliari. Un anno dopo, mister Giampaolo lo porta in ritiro con la squadra A. Lo chiamano ‘Pattolino’ per la giovane età e il fisico minuto. Poi Marco va a Manfredonia, in serie C1, assieme al compagno Cossu. Gioca 31 partite, segna 10 volte. La prima avventura in serie B nell’Albinoleffe di Madonna, nel 2008/09, non è fortunata. A Lecco ritrova il gol con il contagocce, ma Zeman lo nota. E decide di portarselo a Foggia.
Nel segno di Zeman e Zola: il maestro e l’idolo adolescenziale. L’anno dopo Foggia arriva il meritato passaggio tra i cadetti, a Castellammare di Stabia. Senza poter fare una preparazione atletica, a causa dell’intrigo tra i pugliesi e il Cagliari, società che ne ha sempre detenuto il cartellino. Eppure Sau non si è buttato giù, anzi: ‘Pattolino’ ha risposto con un bottino di 21 reti con la maglia della Juve Stabia e l’incoronazione come idolo del Menti. A fine stagione i riconoscimenti non sono mancati: vice capocannoniere, dietro l’inarrivabile Immobile, più l’inserimento nel Top 11 della Serie B. Tutto ciò a quasi 25 anni, un’età nella quale di solito difficilmente un calciatore riesce ad esplodere. A Cagliari in serie A non ha deluso: in 9 presenze già 4 gol. E due, giusto per far capire di che pasta è fatto, a San Siro, nella Scala del calcio.
Ed è per questo che Sau è finito nel mirino di molto club. Tra questi, si dice, c’è anche il Napoli.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 26 Nov 2012 - 09:35