Ma quando segna Marek si porta dentro tutti i volti di Napoli, tutte le voci e le preghiere dei bambini, si porta dentro il peso intero di una città che attende un liberatore, un grido che faccia perdere per un attimo la memoria della fatica e della pena. E corre, corre, con quella bocca stravolta dalla tensione placata;corre con il cuore gonfio, di chi orgoglioso sa di aver regalato un brivido e un grazie.
Marek è il cuore di Napoli, nessuno come lui ispira un senso di devozione e appartenenza, di grandezza reticente ad ogni prezzo. Misurato davanti ai microfoni, “scostumato” e gaudente quando esulta, feroce aizza il pubblico a gridare più forte, e noi lo seguiamo, perché quel volto ha i tratti del condottiero indemoniato. A Villareal una tribuna venne giù, a Torino si gettò tra le braccia di sconosciuti ebbri, in un campetto di asfalto lo ritroviamo a giocare con dei fanciulli. Marek ha il cuore di Napoli, Marek è il cuore di Napoli.
Questo lui lo sa, ed è questa consapevolezza che più forte lo lega a Napoli, è questa consapevolezza che ne fa un titano sulle cui braccia si sostiene il sogno inconfessabile di un popolo intero
Carlo Lettera
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Articolo modificato 29 Nov 2012 - 16:32