Niente Pescara, assente da circa venti giorno, fuori per due gare di campionato e due di Europa League. Ecco quanto è mancato Goran, assente dopo la distorsione alla caviglia sinistra subita a Genova, che lo ha messo out per un arco di tempo nel quale il Napoli ha avuto modo di forgiare nell’organico Insigne, adatto per un gioco di fraseggio, avendo inoltre le stimmate del rifinitore, diverso dunque dal curriculum di Pandev, rivolto ad appoggiare Cavani, ottimo per l’uno-due, uno dei migliori quando si tratta del gioco spalle alla porta. Rispetto al partner d’attacco del Matador, dunque, il Napoli cambia fisionomia tecnico-tattica, e le buone prove di Insigne fanno sperare che oggi la squadra abbia assimilato un altro tipo di atteggiamento, buono per essere più imprevedibili e per non vivere di rendita sui soliti movimenti, situazione che negli ultimi tempi si era venuto a creare quando non si riusciva ad impostare un azione d’attacco imprevista, poiché gli avversari avevano inteso bene quali fossero i movimenti della squadra di Mazzarri.
Ma Goran manca comunque all’economia di gioco del Napoli, soprattutto perché Insigne non sembra avere ancora le spalle forti del goleador, colui il quale sa sopperire alle possibili defaiance di Cavani, quando serve il gol di rapina, la giocata d’astuzia, l’intervento esperto del vecchio bomber d’area di rigore. Il suo rientro potrebbe essere programmato per la gara di domenica prossima a “San Siro” contro la sua ex squadra, l’Inter, dove, con ogni probabilità, Mazzarri lo porterà almeno in panchina, per poterlo utilizzare a gara in corso. Manca poco per rivedere il macedone, con la speranza che Goran dia al Napoli lo sprint giusto per un mese di Dicembre da protagonisti.
Articolo modificato 2 Dic 2012 - 10:37