Intransigenti i giudici della Commissione d’Appello dell’Uefa che hanno respinto le tesi difensive formulate dal legale di fiducia del Napoli dopo oltre due ore di dibattimento. La squadra di Mazzarri a questo punto corre il serio rischio di dover giocare a porte chiuse la gara di andata dei sedicesimi di finale di Europa League in programma il 14 febbraio 2013 al San Paolo. Pende infatti come un macigno il procedimento già avviato dalla Commissione Disciplinare e di Controllo dell’Uefa nei confronti del Napoli a seguito del comportamento tenuto dai suoi tifosi anche in occasione della gara di Europa League disputata contro il Dnipro lo scorso 8 novembre (reiterata introduzione ed accensione di fumogeni, ed occupazione indebita delle scale di fuga), e per aver nuovamente rilevato, i puntigliosi delegati dell’Uefa nello stilare i rapporti dopo la gara con gli ucraini, la presenza di altri intonaci pericolanti in alcuni settori del San Paolo.
In considerazione dell’esito negativo dell’appello proposto dal Napoli, sarebbe stato opportuno che il provvedimento della Disciplinare dell’Uefa fosse già stato reso pubblico. In questo caso, se ulteriormente punito, il Napoli avrebbe potuto scontare con il Psv Eindhoven la condanna a giocare una partita a porte chiuse. Invece dopodomani, nella ininfluente ultima gara del girone di qualificazione di Europa League contro gli olandesi, si giocherà al San Paolo (ore 19) regolarmente con la presenza del pubblico, mentre c’è seria preoccupazione in casa azzurra per quello che potrà accadere in vista dell’importante sfida di andata dei sedicesimi di Europa League.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 4 Dic 2012 - 18:10