Eravamo abituati a sconfitte inappellabili, figlie di scelte tattiche sbagliate, di una squadra allo sbando e distratta.
Quella con l’Inter non ha nulla di tutto questo e l’unico “dettaglio” che denota qualche imperfezione della sfida è il risultato in alto sulla sinistra dei teleschermi al plasma di ogni casa azzurra.
Un Napoli perfetto… o quasi.
Due tiri in porta concessi agli avversari e due reti subite: un errore ingenuo, il “solito” sulle palle inattive, e un peccato di superficialità sul gol di Milito. In entrambi i casi ci ha messo il suo zampino Zuniga.
Ci piacerebbe parlare di tutto quello che di buono ha impresso questa sfida: un superBritos, un Matador per il quale il vocabolario degli aggettivi diventa scarno, un Lorenzinho capace di tocchi di rara classe che infiammano anche una gelida serata milanese.
Ma poi esce il napoletano che c’è in noi, il “criticone“, quello che non può restare zitto dinanzi a Pandev completamente fuori forma, neanche capace di un tiro con un po’ di forza, che non può non ricordare che con quella di stasera Maggio è alla milleduecentesima partita consecutiva in cui frantuma i nostri poveri fegati con prestazioni indecorose. Ma che se avesse messo dentro quella palla di testa sul finale…
Ci tocca ammettere che si tratta della migliore sconfitta della stagione, anche perché abbiamo toccato con mano l’inconsistenza (e la fortuna) di un’Inter che non può candidarsi ad anti-Juve, a meno che qualcuno non ci voglia prendere in giro.
Neanche il Napoli sarà l’anti-Juve, questo è probabile, ma sta di fatto che, partita dopo partita, i bianconeri sembrano davvero di un altro pianeta e possono essere antagonisti solo di loro stessi.
E’ un bel campionato, equilibrato, e nel quale il Napoli potrà dire ancora la sua: lo conferma la gara di stasera, il non gioco dell’Inter e una classifica che, nonostante tutto, può sembrare meno brusca di quanto si possa immaginare.
Dipende dai punti di vista…
Articolo modificato 10 Dic 2012 - 11:42