Oggi, infatti, l’allenatore bianconero siederà sulla panchina del Barbera, dove la Juventus sarà impegnata contro i rosanero del Palermo, dopo aver scontato 4 mesi di squalifica per il suo coinvolgimento nelle riprovevoli vicende delle calcioscommesse.
In realtà, Conte non è mai stato radiato dall’ambiente sportivo, poiché, nell’arco temporale nel quale ha scontato la squalifica, è stato fittiziamente sostituito da Massimo Carrera prima e Angelo Alessio poi, ma ha continuato ad allenare la squadra, scegliere la formazione da schierare e perfino disporre dei cambi.
Così come non gli è mai stato negato l’accesso agli impianti sportivi nei quali avevano luogo partite di calcio, né della Juventus né di qualsivoglia altra squadra.
Forse, paradossalmente, la posizione privilegiata dalla quale ha avuto possibilità di osservare le partite della sua squadra, gli ha consentito, in svariate circostanze, di leggere l’evoluzione delle dinamiche di gioco da una prospettiva diversa e maggiormente esaustiva, consentendogli di apportare le correzioni tattiche utili a migliorare la prestazione dei suoi in campo.
Quest’ultimo concetto, ha trovato eloquente e cospicuo riscontro nella realtà, proprio in occasione della partita contro il Napoli, disputata allo Juventus Stadium lo scorso 20 ottobre, vinta dai bianconeri grazie ad un accorgimento tattico di Conte che, apportando due cambi risolutivi ed imponendo alla sua squadra di impostare il gioco per vie centrali, ha sbloccato il risultato a 10 minuti dalla fine.
Quindi, ironicamente, si potrebbe asserire che, forse, del suo ritorno in panchina, dovrebbero gioire anche i tifosi delle altre squadre!
“Dopo l’ingiustiza subita, finalmente in panchina. Antonio sempre con te!”
Così i supporter juventini hanno accolto il ritorno del loro “martire”.
Dimenticando, ad onor del vero, che Conte che ha accettato di patteggiare e che, pertanto, ha palesemente ammesso di aver commesso un illecito, di aver compiuto una frode sportiva.
Oggi, il calcio italiano e tutti coloro che amano, vivono e seguono in maniera sana ed onesta questo sport, sarebbero legittimati ad utilizzare la parola “ingiustizia“, senza remore o timore di ledere ed oltraggiare la sensibilità o l’onestà intellettuale di qualcuno.
E’ facile puntare il dito contro Conte e fare del qualunquismo avendo sposato la causa di colori diversi da quelli bianconeri, molti potrebbero ribattere.
Invece no.
Chiunque si relazioni a questo sport animato da sentimenti ed ideologie avulse dalla logica del “vincere a tutti i costi” e spogli della brama del business, ma infervorati esclusivamente da primitiva, naturale ed illogica passione, deve auspicare che questo sport rimanga incontaminato dal raggiro e dalla frode ed indignarsi e condannare gli illeciti, a prescindere dai colori dai quali vengono partoriti.
Che non me ne vogliano gli juventini, ma in veste di innamorata del gioco del calcio, non sento di volermi associare al loro “Ben tornato” a Conte.
Luciana Esposito
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Articolo modificato 9 Dic 2012 - 15:00