Oggi inizia il processo: Gianello patteggia, Cannavaro e Grava no. Il Napoli spera…

Questa mattina a Roma è iniziato il processo sportivo per il presunto illecito in Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010. Matteo Gianello, all’epoca dei fatti terzo portiere del club partenopeo, ha confessato a magistrati ed investigatori della FIGC di aver tentato la combine per favorire i padroni di casa. L’ex estremo difensore originario di Verona, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe chiesto aiuto a Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, non trovando però nei due calciatori validi alleati.

Secondo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport“, grazie alla mediazione dell’avvocato Edoardo Chiacchio, Gianello potrebbe vedersi ridurre la squalifica da cinque anni a 20 mesi. La riduzione della pena sarebbe resa possibile dal patteggiamento che il portiere ha richiesto.

Patteggiamento che è stato prontamente rifiutato da Paolo Cannavaro e Gianluca Grava. Grazie alla tesi difensiva preparata dagli avvocati Luca Malagnini e Luisa Delle Donne, i due difensori azzurri puntano ad evitare il deferimento, puntando il dito sulla scarsa attendibilità di Matteo Gianello.

E’ il Napoli però a catalizzare l’attenzione di tifosi ed addetti ai lavori. Con il lavoro dell’avvocato Mattia Grassani, la società partenopea (che si definisce “parte lesa”) contesta l’addebitamento dei due punti di squalifica e spera che la Disciplinare, con una sentenza del tutto nuova, elimini la responsabilità oggettiva o quantomeno ne modifichi il contenuto.

I napoletani, per il momento, possono soltanto restare con il fiato sospeso e le dita incrociate…

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