Prende vita il Napoli bigoniano – Analizziamo gli undici titolari di Milano e vediamo che: fuori Campagnaro e dentro Gamberini, Behrami che non fa assolutamente rimpiangere Gargano, Britos che finalmente dà un’alternativa sul centrosinistra al posto di Aronica, Insigne un gioiello cresciuto nel vivaio e valorizzato con grandi operazioni di prestito. Edinson Cavani e Gokhan Inler, le punte di diamante. Tutti questi giocatori sono creature di Bigon, acquisti che, col passar del tempo, hanno ridimensionato il Napoli di Marino. Per certi versi, lo ha anche completato. La sensazione, è che il Napoli sia cresciuto molto in alcune zone del campo grazie ad acquisti mirati e dove si vede, senza ombra di dubbio, la mano dell’allenatore. Un Walter Mazzarri che ha fatto passare inosservata, almeno sul piano dei risultati, la partenza di Ezequiel Lavezzi. C’è qualcosa che però non convince, che può e deve essere migliorata. La panchina. In questo senso gli acquisti di El Kaddouri e Uvini possono essere importantissimi (a patto che Mazzarri li lasci giocare e abbatta il suo ultimo limite) ma bisogna completare il tutto con innesti di livello ed esperienza. Magari nel mercato di gennaio, dove Bigon può perfezionare un qualcosa che porta la sua firma. Che piaccia o no.
Articolo modificato 11 Dic 2012 - 19:25