Ha bisogno di ritrovare la condizione atletica e per quello Mazzarri gli concederà via libera anche in Coppa Italia. Pandev deve recuperare minutaggio, smalto, convinzione. Non gioca una partita a tempo pieno dall’undici novembre scorso, trasferta a Genova, sponda rossoblu, conclusasi con una vittoria entusiasmante (4 a 2). Da allora, il macedone ha dovuto stringere i denti per superare quel fastidioso malanno alla caviglia; ha visto Lorenzo Insigne scalare posizioni nelle gerarchie interne; si è innervosito fino al punto da diventare irascibile nel corso degli allenamenti. Ora sembra stia tornando ai livelli della prima fase del campionato. Con il Bologna, subentrando ad inizio di ripresa, ha lasciato intravedere alcuni dei suoi colpi migliori. Ha dato al via ad alcune ripartenze importanti; ha partecipato ad un paio di verticalizzazioni improvvise; si è dato abbastanza da fare pur difettando di precisione nelle giocate come di tempismo nell’uno-due con i compagni. Ma ormai a Pandev manca poco per ridiventare quel regista offensivo che tanto si era fatto apprezzare dalla terza giornata di campionato in poi. Se Insigne riesce a garantire vivacità ed imprevedibilità sul fronte offensivo, il macedone con la sua esperienza e le sue indubbie qualità tecniche sa fare da riferimento per tutti i compagni nella fase attiva. E’ un giocatore su cui Mazzarri aveva puntato tanto dopo la partenza di Lavezzi. Il gioco sarebbe dovuto passare da lui, attraverso un fraseggio più insistito, mancando delle verticalizzazioni del Pocho. Ed in realtà nella prima fase del torneo, il Napoli aveva espresso una buona qualità di gioco piegando Parma, Lazio, Udinese e Chievo Verona al San Paolo, vincendo in casa della Sampdoria. Poi, c’è stata l’inversione di rotta: non più la ricerca del fraseggio per vie centrali, bensì l’appoggio sugli esterni ed in particolare l’affidamento ad Insigne ed Hamsik il compito di scardinare le difese avversarie.
RECUPERO FISICO. Pandev è stato fuori più di un mese. Il malanno alla caviglia gli ha impedito di allenarsi con continuità e di conseguenza ha smarrito anche la condizione atletica. E lui è uno che ha bisogno di più tempo rispetto ad altri per ritrovare la forma. Si è quindi sottoposto ad una tabella di lavoro personalizzato; ha dovuto quindi mordere il freno parecchio prima di rientrare nel gruppo. E Mazzarri a piccoli passi ha cominciato ad impiegarlo per una mezzora con il Psv Eindoven (il 6 dicembre), per un tempo con l’Inter (il 9) , di nuovo per un tempo con il Bologna (domenica scorsa). Un impiego progressivo proprio per fargli ritrovare brillantezza fisica e resistenza sulla distanza. I segnali sono stati più che incoraggianti. Il macedone ha dimostrato di aver del tutto smaltito le noie fisiche e di essere sul punto di ritornare quello di un tempo. A lui Mazzarri si affida anche in Coppa Italia sperando che il Napoli recuperi alla svelta quelle trame offensive di inizio campionato. Non solo, anche una certa personalità in mezzo al campo, caratteristica che occorre nei momenti critici di una gara e che solo i giocatori navigati possiedono. Se Pandev dimostra di aver guadagnato una buona condizione atletica è probabile che venga schierato anche Siena.
RECUPERO MENTALE. Pandev ha bisogno di ritrovare anche fiducia. E’ un giocatore che rende al massimo solo quando sa di recitare da protagonista, altrimenti si deprime. Se Pandev è stato restituito a nuova vita calcistica lo deve proprio all’allenatore del Napoli che in estate ha voluto fermamente il suo riscatto dall’Inter. Tocca a Pandev rispondere sul campo con una prestazione super.
FONTE Corriere dello Sport
Articolo modificato 19 Dic 2012 - 11:18