Dopo la doppia mazzata inferta dal Bologna al Napoli, nel giro di soli 4 giorni, non deve essere facile la vita per i nostri compagni di tifo, passione e sventure, residenti nel capoluogo dell’Emilia Romagna.
MariaCarmela Russo, napoletana trapiantata a Bologna, ci ha, appunto, raccontato la sua storia d’amore con gli azzurri:
“Non ricordo quando ha avuto inizio la mia passione per il Napoli, penso di essere nata con questa “malattia”.
Mi reputo fortunata, poiché sono tra le persone che hanno avuto l’onore di vivere i tempi del grande Napoli di Maradona.
Se chiudo gli occhi mi catapulto all’emozione del primo scudetto nell’87 : da tutte le case napoletane riecheggiava la voce di Nino D’angelo che intonava “Il ragazzo della curva B” e mi rivedo a Piazza Trieste e Trento, incinta di 7 mesi, a festeggiare insieme a tanta, tantissima gente colorata d’azzurro.
Quando nel ’90 vincemmo il secondo scudetto, ci sentivamo imbattibili, perché è risaputo che a Napoli il calcio ha un valore diverso, vincere uno scudetto significava riscatto morale e sociale, in quanto l’anima di ogni napoletano è intrisa di desiderio di rivalsa e voglia di far ascoltare la propria voce.
Tuttavia, per quanto mi riguarda, il Napoli non si segue soltanto quando si vince, ma anche e soprattutto nei periodi meno rosei.
La prima grande delusione che ricordo con estremo dolore è quella maturata il primo maggio dell’88, quando il Milan ci portò via lo scudetto, ma anche la prima partita disputata dal Napoli in serie C1 contro il Cittadella.
Nonostante ciò, non ho mai smesso di seguire il Napoli, mi sono sempre avvalsa di qualsiasi mezzo per seguire le imprese degli azzurri: radio, tv, stadio.
Il Napoli è da sempre nel mio DNA ed ho trasmesso il culto del tifo anche alle mie figlie.
Mio marito Davide, un anno fa, ha conosciuto Maurizio Criscitelli il presidente del Napoli Club Bologna,ed ora facciamo parte di questa grande famiglia, composta da tifose e ragazzi che con il sole, la pioggia e la neve sono sempre presenti a sostener la squadra, macinando chilometri, partendo all’alba e rientrando di notte, senza mai perdere l’entusiasmo e la passione come solo noi partenopei sappiamo fare.”
Luciana Esposito
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