Rivelazioni 2012: Inler, da oggetto misterioso a perno di centrocampo. Con “l’aiuto” di un suo connazionale…

Inler-e1354633313125L’estate 2011 del calciomercato partenopeo fu tra le più torride; il continuo susseguirsi di conferme e smentite su uno svizzero atipico, che qualche mese prima aveva spezzato le ambizioni tricolori cullate doverosamente dagli azzurri, accentuò la nevrosi di parecchi tifosi. Fin quando, nello stupore generale, venne annunciato pittorescamente il suo acquisto: Gokhan Inler è del Napoli! Un investimento importante per regalare a Mazzarri il suo centrocampista ideale e colmare il gap con le pretendenti allo scudetto: il buonumore, mista alla fisiologica scaramanzia napoletana, serpeggiava come non mai. L’imprescindibile giudizio del campo, però, si manifestò quasi subito con l’esito che nessuno aveva preventivato. Il calciatore, infatti, appariva estraneo al gioco, poco lucido in fase di impostazione e dotato di un’autonomia ridotta.

Il gol contro il Villarreal, decisivo per la qualificazione agli ottavi di Champions, non cancellò i dubbi di una piazza pronta ad etichettare l’atleta come un costoso bidone. Consapevole di aver dato un contributo al di sotto delle aspettative, per colpa anche di un 3-4-2-1 che lo relegava allo scomodo ruolo di interdittore, Inler ebbe un moto d’orgoglio capace di influire notevolmente sulla crescita delle sue prestazioni. Un miglioramento che raggiunse il suo apice nella conquista della quarta Coppa Italia partenopea, occorsa la notte del 20 maggio 2012. Questo trofeo ha alimentato ulteriormente il rapporto tra il turco-svizzero e i supporter azzurri, rafforzato già di suo dal periodico scambio di pareri e saluti attraverso i social network, ponendo Gokhan come uno dei cardini del nuovo progetto scaturito dalla cessione illustre di Lavezzi.

Per la stagione in corso, Mazzarri ha deciso di organizzare il proprio scacchiere tattico attorno al 3-5-2. Improvvisamente, il centrocampo è diventato di nuovo l’habitat preferito del leone azzurro, confortato anche dalla presenza del connazionale Behrami e della sua summa calcistica fatta di quantità e qualità. Il sollievo, la partecipazione costante alla manovra, e qualche gol in più grazie al suo fulminante destro, hanno ridisegnato le gesta dell’elvetico umile e sorridente nella maniera che più gli compete e, soprattutto, merita. Insomma, se tra i punti di forza del Napoli 2012/13 si annovera spesso la mediana, un motivo ci sarà. Ed ora, quei 16 milioni, non appaiono più così indigesti.

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