Il gol contro il Villarreal, decisivo per la qualificazione agli ottavi di Champions, non cancellò i dubbi di una piazza pronta ad etichettare l’atleta come un costoso bidone. Consapevole di aver dato un contributo al di sotto delle aspettative, per colpa anche di un 3-4-2-1 che lo relegava allo scomodo ruolo di interdittore, Inler ebbe un moto d’orgoglio capace di influire notevolmente sulla crescita delle sue prestazioni. Un miglioramento che raggiunse il suo apice nella conquista della quarta Coppa Italia partenopea, occorsa la notte del 20 maggio 2012. Questo trofeo ha alimentato ulteriormente il rapporto tra il turco-svizzero e i supporter azzurri, rafforzato già di suo dal periodico scambio di pareri e saluti attraverso i social network, ponendo Gokhan come uno dei cardini del nuovo progetto scaturito dalla cessione illustre di Lavezzi.
Per la stagione in corso, Mazzarri ha deciso di organizzare il proprio scacchiere tattico attorno al 3-5-2. Improvvisamente, il centrocampo è diventato di nuovo l’habitat preferito del leone azzurro, confortato anche dalla presenza del connazionale Behrami e della sua summa calcistica fatta di quantità e qualità. Il sollievo, la partecipazione costante alla manovra, e qualche gol in più grazie al suo fulminante destro, hanno ridisegnato le gesta dell’elvetico umile e sorridente nella maniera che più gli compete e, soprattutto, merita. Insomma, se tra i punti di forza del Napoli 2012/13 si annovera spesso la mediana, un motivo ci sarà. Ed ora, quei 16 milioni, non appaiono più così indigesti.
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Articolo modificato 25 Dic 2012 - 19:33