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Ancora un anno allo stadio San Paolo, la casa dei tifosi partenopei

Sarà anche vecchio e poco moderno ma lo stadio San Paolo rimane, inesorabilmente, la casa di tutti i tifosi partenopei. Palcoscenico di innumerevoli vittorie e storici traguardi raggiunti e per fortuna solo di pochi momenti amari, il tempio del calcio di Fuorigrotta è il simbolo di un Napoli che è indissolubilmente legato ai propri tifosi che proprio al suo interno ricordano le gesta del fuoriclasse ed idolo di sempre Diego Armando Maradona e degli scudetti con lui conquistati. Ogni anno, i sostenitori sotto l’ombra del Vesuvio si dividono tra coloro che vorrebbero un nuovo impianto di gioco degno della rinascita del club riportato in auge dal patron Aurelio De Laurentiis magari ad immagine e somiglianza del bellissimo Juventus Stadium e chi invece, vorrebbe un restyling del San Paolo perchè ci è troppo affezionato. Negli anni infatti, è diventato la seconda casa di intere famiglie che preferivano passare sugli spalti le proprie domeniche sfidando pioggia, freddo e vento piuttosto che sedersi a tavola con i parenti e seguire i match davanti ad una bella tv di ultima generazione, amando il proprio sediolino scomodo, sporco e magari anche fatiscente più del morbido e confortevole divano.

L’esigenza di apportare almeno dei basilari miglioramenti allo storico stadio è diventata un’esigenza quando si è tornati ad essere protagonisti nell’Europa che conta, in particolar modo in Champions, dove la Uefa ha regole ben precise. Se ha chiuso un occhio durante la scorsa manifestazione, quest’anno è stata particolarmente rigida alla qualificazione in Europa League, dove il Napoli ha persino rischiato di giocare a porte chiuse per una serie di accorgimenti non attuati. Lo stadio infatti, non era a norma ed è servito un intervento in extremis tra Comune e Società per far si che i partenopei potessero godere ancora dell’apporto dei propri sostenitori anche per le gare internazionali. Da lì si è fatta viva ancora una volta l’idea di un nuovo impianto di gioco, magari in periferia, rigorosamente di ultima generazione. Dopo tanti discorsi utopici e senza un reale sbocco, parte letteralmente persino la bagarre mediatica tra l’assessore partenopeo allo sport Pina Tommasielli ed il presidente partenopeo De Laurentiis che a turno se ne lavano rispettivamente le mani, passandosi la palla a vicenda. La situazione è diventata poi insostenibile a metà novembre, quando, dopo l’ennesimo bando non accolto dalle parti con un’unica società che ha presentato un progetto degno di nota, la Società Sportiva Calcio Napoli ha indetto persino un comunicato dalle pagine del proprio sito internet per chiarire la situazione all’esordio dei led luminosi esposti in tribuna Posillipo e nei Distinti per il match interno contro il Milan, in attesa dei maxischermi mai installati non per volere dello staff napoletano. Tra le righe si percepisce come le parti non siano in sintonia per il bene della squadra e dell’impianto di gioco, pensando per quanto riguarda il Comune, esclusivamente al proprio utile. Il montaggio delle strisce luminose lunghe 16 metri infatti, è stato completamente a cura del club azzurro, dimostrando ancora una volta quanto sia vicino alle esigenze dei supporter che da tempo volevano i maxischermi sul terzo anello. Non sarà un grande cambiamento ma è un netto passo in avanti rispetto al passato, in attesa di un’idea concreta per il futuro del rettangolo verde di gioco che ospiterà nei prossimi anni le gare casalinghe del Napoli. Intanto, continuamoci a godere il buon vecchio San Paolo: sarà anche fatiscente, basico e con mille problemi da risolvere ma rimarrà sempre il posto più amato da tutti i tifosi partenopei.

Alessia Bartiromo

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Articolo modificato 26 Dic 2012 - 18:00

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