Un altro step nel rapporto tra Napoli e l’Argentina l’ha segnato sicuramente Ezequiel Lavezzi. L’attaccante, tutto genio e sgregolatezza come il suo mito Maradona, all’arrivo a Castelvolturno era goffo, fuori forma ed impacciato per poi evolversi completamente nel giro di quattro anni diventando un giocatore invidiato da molti, beniamino indiscusso dei tifosi partenopei che lo hanno sempre sostenuto nonostante i continui colpi di testa. Una storia che ricorda in molte cose quella del Pibe con fughe in discoteca, vita in parte dissoluta fatta di ritorni a casa all’alba prima di gare importanti, donne, vestiti firmati ed eventi mondani prima della “redenzione”: il successo dev’essere sempre e comunque coltivato, anche quando sai che l’affetto dei supporter prescinde da tutto. E’ stato proprio questo il risvolto della medaglia: se per i suoi predecessori l’ossesione dei sostenitori era quasi un vanto, un grande sprone, per Lavezzi era una prigione. Col passare del tempo ha abolito le uscite pubbliche e le serate in discoteca alla ricerca di una privacy che ormai non esisteva più, o forse, non aveva mai coltivato abbastanza. Da lì la richiesta della cessione, approfittando della sua stagione migliore e di un’offerta stellare del blasonato Paris Saint Germain che copriva al meglio la cifra pattuita dalla clausola rescissoria sul suo contratto. Da qui, sembra si sia ufficiosamente sgretolato il bellissimo rapporto tra l’Argentina ed il Napoli: altri due giocatori infatti, sembrano essere in partenza entro il prossimo giugno, Hugo Campagnaro e Federico Fernandez. I difensori, hanno quasi concluso la loro avventura partenopea fatta di alti e bassi ma anche di tante emozioni vissute con un gruppo davvero splendido. Nonostante ciò però, sembra che la maglia azzurra non abbia più lo stesso fascino per gli argentini che la lasciano senza pensarci troppo, a favore di squadre che possano magari appagare meglio le loro richieste economiche o lasciarli giocare qualche minuto in più. I tempi sono cambiati, così come sappiamo che ormai le bandiere nel calcio non esistono più. Stesso discorso per i ragionamenti fatti con il cuore e non con la “tasca” ma una cosa è certa: nonostante i giocatori che si alterneranno e che andranno via, il legame tra Napoli e l’Argentina è e sarà sempre quello che porta il nome di Diego Armando Maradona.
Alessia Bartiromo
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Articolo modificato 26 Dic 2012 - 19:00